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19 aprile 2024

Oderzo Motta

Questione immigrati: «Abbiamo il diritto di sapere»

I sindaci dell'opitergino prendono carta e penna e scrivono al Prefetto: «Vogliamo essere informati sullo stato di salute dei richiedenti asilo»

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Questione immigrati: «Abbiamo il diritto di sapere»

ODERZO - I sindaci dell’opitergino-mottense scrivono una lettera congiunta al Prefetto: «Quale lo stato di salute dei richiedenti asilo? Abbiamo il diritto di sapere».

 

I primi cittadini chiedono con forza maggiore informaizone sulla presenza degli stranieri nei centri straordinari di accoglienza.

 

Ecco la lettera integrale.

 

«In questi ultimi anni, nella nostra provincia si è avuto un continuo arrivo di "profughi", molti dei quali sono ora alloggiati in strutture di grandi o relativamente grandi dimensioni.

 

I dati regionali, aggiornati al 30 novembre, riportano la presenza di un totale di 2440 profughi nel territorio dell'Azienda Ulss n. 2: distretto di Treviso 1987, distretto di Asolo 121 e distretto di Pieve di Soligo 332.

 

Queste persone sono quindi ora ordinariamente presenti nelle nostre comunità ed in alcune di queste la loro numerosità è significativa. La preoccupazione che si vuole rappresentare è legata al fatto che queste persone provengono da Paesi dove il rischio infettivo è molto maggiore di quello presente in Italia ed, in aggiunta, le condizioni di vita che hanno preceduto la traversata del Mediterraneo e l' arrivo nel nostro Paese, spesso molto disagiate, potrebbero aver facilitato la diffusione di malattia infettive, determinando come conseguenza una maggiore presenza di malattia infettive trasmissibili tra queste persone.

 

Dal punto di vista della comunicazione pubblica, negli ultimi anni si è parlato molto dell'emergenza ponendo, per l'appunto, l'accento sui rischi sanitari che la presenza di una immigrazione di massa avrebbe comportato.

 

Questo ha determinato una spiccata attenzione/preoccupazione della popolazione a cui deve essere data una adeguata risposta. I Sindaci, in qualità di Autorità Sanitaria Locale, chiedono di essere regolarmente informati, ad esempio con cadenza trimestrale, dello stato complessivo di salute delle persone presenti nelle strutture di accoglienza, con particolare riferimento ad un possibile rischio infettivo legato alla loro presenza.

 

Queste informazioni sono molto importanti per garantire la doverosa informazione della nostra popolazione, che, come abbiamo già detto, sente di essere esposta ad un significativo rischio sanitario. D'altra parte vi è la necessità di fornire ai "profughi" servizi adeguati ai loro bisogni di salute, per cui l'Azienda Sanitaria, nei diversi distretti, ha definito dei percorsi adeguati a soddisfare le esigenze di queste persone e coerenti con le necessità delle organizzazioni sanitarie, per evitare, ad esempio, che si generino richieste improprie o che si determinino affollamenti di strutture come i pronti soccorso.

 

 Di conseguenza, si ritiene importante che i gestori delle strutture di accoglienza debbano operare per garantire una adeguata e tempestiva offerta sanitaria agli ospiti delle loro strutture, mantenendosi all'interno dei percorsi proposti dai distretti dell'Aziende sanitarie».

 

I sindaci di Cessalto, Chiarano, Cimadolmo, Fontanelle, Mansuè, Meduna, Motta, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, Portobuffolè, S. Polo, Salgareda

 



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