Quattro milioni per Refrontolo
La Regione stanzia un fondo straordinario per la sicurezza del territorio
VENEZIA - La regione del Veneto ha messo a disposizione 3 milioni per la messa in sicurezza e ripristino della zona colpita dall’esondazione del torrente Lierza e aree limitrofe, mentre un altro milione è stato stanziato per gli interventi urgenti necessari a fronteggiare l’emergenza idrogeologica causata dalla bomba d’acqua del 2 agosto nei Comuni trevigiani di Refrontolo, Tarzo, Cison di Valmarino e Pieve di Soligo.
Lo ha deciso la Giunta regionale, su iniziativa del presidente Luca Zaia, nel corso della riunione convocata stamani a Palazzo Balbi, primo appuntamento corale/istituzionale dopo la tragedia. Zaia ha fatto il punto sulla situazione dopo l’evento che ha causato quattro morti, mentre due persone risultano gravemente ferite e sono ricoverate nell’Ospedale di Treviso. Il tempestivo intervento delle squadre di Vigili del Fuoco allertate, del Soccorso alpino, delle Forze dell’Ordine e della Protezione Civile regionale e locale, nonché il grosso numero dei mezzi di soccorso impiegati e l’attivazione di alcune squadre di volontari, hanno contribuito a limitare le perdite in termini di vite umane e a prestare il primo soccorso a quanti si trovavano i presenti alla manifestazione organizzata al Molinetto della Croda.
Con la delibera di oggi, il Direttore della Sezione Difesa del Suolo è stato incaricato di mettere in atto ogni azione utile per il ripristino e la messa in sicurezza dei luoghi, avendo cura di supportare le Amministrazioni locali già intervenute. Si tratta, in particolare del ripristino in condizioni di sicurezza della viabilità, degli impianti e delle infrastrutture pubbliche e di pubblica utilità, della stabilizzazione dei versanti, della pulizia e della manutenzione straordinaria degli alvei dei corsi d’acqua interessati, delle opere di difesa idraulica coinvolte.
Quanto ai comuni colpiti dalla bomba d’acqua, già domenica scorsa Zaia aveva firmato il decreto (n. 116) che ha dichiarato lo “stato di crisi” nei territori dei comuni di Refrontolo, Tarzo, Cison di Valmarino e Pieve di Soligo. E’ però emersa la necessità di stanziare un milione di euro per affrontare le spese di prima emergenza e messa in sicurezza. Si tratta tra l’altro della prima assistenza alla popolazione, della gestione di strutture temporanee di accoglienza, di sistemazioni alloggiative, trasporti, noleggio e movimentazione di mezzi, rimozione mezzi e materiali, opere provvisionali necessarie a salvaguardare la pubblica incolumità.