TREVISO - La mancanza di una pista ciclabile che collega il quartiere al centro,l’alta velocità dei mezzi che transitano lungo il quartiere e gli elevati livelli di smog hanno portato i cittadini di San Pelajo a raccogliere centinaia di firme per far sentire la loro voce e chiedere all’amministrazione comunale interventi per risolvere i problemi di viabilità del quartiere.

Il comitato dei cittadini le scorse settimane ha raccolto più di 250 firme dei residenti e ieri ha consegnato la petizione al sindaco Manildo ed ai capigruppo del consiglio comunale, accompagnata da una lettera in cui sono elencate le loro richieste: “Il quartiere è tagliato in due dalla strada provinciale che da Treviso si collega alla Postumia. Dai rilevamenti del 2014 è stato attestato che sulla strada principale transitano oltre 15 mila veicoli al giorno e la strada non è dotata di strutture che permettano la percorrenza ciclabile e pedonale” - spiega il portavoce Francesco Argento. Inoltre, la mancanza di infrastrutture non permette a pedoni e ciclisti di circolar in sicurezza: “la pista ciclabile di via san Pelajo sembra costruita da un mago: appare in certi tratti mentre in altri, come per magia, scompare, ed i ciclisti per recarsi a Treviso sono costretti a camminare affianco alle macchine ed ai Tir con i rischi che ne conseguono”.

"Altro problema la velocità dei veicoli: “Le macchine e anche i mezzi pesanti sfrecciano a velocità elevata e lungo la strada non ci sono strumenti di controllo e dissuasione della velocità” - sottolinea Argento. A questo si aggiunge la preoccupazione dei residenti per i livelli di inquinamento prodotto dal traffico “I dati forniti dall'Arpav con monitoraggio dal 4 al 13 dicembre 2014 sono preoccupanti. I livelli di Pm10 sono oltre i limiti di legge con maggiori concentrazioni di inquinanti rispetto alla centralina di via Lancieri di Novara”.

“L’amministrazione dopo le promesse della campagna elettorale ha dimenticato il nostro quartiere - conclude il Comitato - Ora speriamo che con questa petizione l'amministrazione comunale si renda conto che esistiamo anche noi”.