20/04/2024poco nuvoloso

21/04/2024poco nuvoloso

22/04/2024nubi sparse

20 aprile 2024

Treviso

QUANTO CI COSTANO I RIMBORSI DEI NOSTRI POLITICI?

I politici nostrani mettono in conto spesa la benzina. Che per alcuni è salatissima. Ma per i contribuenti di più.

| |

| |

QUANTO CI COSTANO I RIMBORSI DEI NOSTRI POLITICI?

TREVISO – Non di sole indennità vivono i politici. Ma anche di rimborsi chilometrici. Soprattutto se questi, come accade in Provincia, arrivano ad essere addirittura più sostanziosi delle paghe mensili. Di certo, dando per scontata tutta la buona fede di questo mondo, sono meno controllabili. Qualche giorno fa il gruppo del Pd ha puntato il dito contro Floriano Zambon, pidiellino vice di Muraro, ribattezzandolo come la “trottola” del Sant’Artemio. E mai soprannome fu più azzeccato.

I conti messi in fila da Casellato & company, infatti, dicono che il dominus di Conegliano ogni mese si porta a casa più denari grazie al recupero delle spese per gli spostamenti che non attraverso la sua normale busta paga. Lo scorso marzo, ad esempio, ha superato quota 5.300 euro, conseguenza degli oltre 2.500 chilometri macinati, a fronte di un’indennità di circa 2.660 euro al mese.

Come ha fatto il vicepresidente della Provincia, Floriano Zambon, a mettere assieme 5.300 euro di rimborsi chilometrici in un solo mese? Girando come una trottola per tutta l’Europa. A marzo, il periodo finito sotto la lente d’ingrandimento del Pd, è andato a Berlino, Bruxelles, Verona e Vicenza. A cui bisogna aggiungere, ovviamente, i percorsi tra la sua abitazione di Conegliano e il Sant’Artemio: nello stesso mese ne sono stati contati 32. Ben più di una volta al giorno, dunque. «Ho la coscienza pulita: mi spettano questi rimborsi perché mi sposto con la mia auto, non certo perché vado a escort – sbotta il vice di Muraro – a Berlino sono andato per la fiera del turismo (689 euro, ndr), dove esponevamo, mentre per raggiungere Bruxelles (570 euro, ndr) ho preso un volo Rayanair, perché uso sempre compagnie aeree low cost».

E dopotutto sembra anche comprensibile che lui, assessore provinciale al Turismo, sia chiamato a visitare le fiere e a presenziale agli incontri dedicati proprio alla sua materia. Ma non è tutto. Perché il mese prima, esattamente il 17, 18 e 19 febbraio, Zambon ha fatto per ogni giorno il pendolare tra Treviso e Milano. A fronte di che rimborsi? Circa 484 euro per il primo giro, 461 il secondo e 450 il terzo. Strano? «A Milano c’era una fiera e sono andato, tra l’altro portando con me due funzionari della Provincia», precisa. Non era meglio dormire direttamente fuori? «Ho scelto di non dormire fuori perché in quel periodo i prezzi vanno alle stelle – conclude il vicepresidente – ma se d’ora in poi vogliamo evitare di mettere in mostra la Marca nelle fiere del turismo mettiamolo subito in chiaro».

Questo, però, è solamente il caso più eclatante. Perché in Provincia la macchina dei rimborsi chilometrici non si spegne mai. Muraro (in foto), oltre a un’indennità di carica pari a circa 7.100 euro lordi, a marzo ha incassato 515 euro come risarcimento per gli spostamenti “in sede” e 2.600 euro per quelli “fuori sede”. Ad aprile, poi, ha fatto ancora meglio arrivando rispettivamente a quasi 700 euro per i primi e oltre 3 mila euro per i secondi. E la minoranza? Per dare un’idea Franco Zanata, consigliere del Pd, è arrivato a portarsi a casa 225 euro al mese tra indennità e risarcimenti.

Così funzionano i rimborsi chilometrici. Sia per maggioranza che opposizione, beninteso. Anche se le cifre sono ben diverse. Il capitolo “in sede” copre la strada che gli amministratori percorrono quotidianamente dalla loro abitazione alla Provincia. E viceversa. Quante volte al giorno? A quanto pare fin che si vuole. Sì, i cittadini gli pagano la benzina per andare al lavoro. Evidente che, con questa sicurezza, la voglia di tornare a casa a pranzare possa spesso avere la meglio. E poi c’è il capitolo “fuori sede”, che è il conto dedicato ai risarcimenti per tutti gli spostamenti compiuti dal Sant’Artemio verso le sedi di incontri, manifestazioni ed eventi che si tengono nel territorio. Nella Marca? Ovviamente sì. Ma anche nel resto d’Italia e d’Europa. Anzi, qualche anno fa per la promozione del radicchio si è arrivati persino a New York. Tutto lecito, meglio ribadirlo. Ma se è tutto in ordine sotto il profilo delle norme non è detto che vada tutto altrettanto bene sotto quello dell’etica.

Bisogna comunque dire che non tutti girano come Zambon e Muraro. Fatti i conti si scopre che ciascuno degli otto assessori di Lega e Pdl, oltre a un'indennità che va dai 2.300 ai 4.600 euro lordi mensili, mediamente si porta a casa a titolo di rimborso per le trasferite “in sede”, cioè per gli spostamenti tra la sua casa e il proprio ufficio in Provincia, circa 600 euro al mese. Cifra che, comunque, fa invidia a tutti i normali lavoratori che per andare al lavoro si pagano di tasca propria la benzina dell’auto o il biglietto della corriera. Mentre la media per assessore degli spostamenti “fuori sede”, cioè dal Sant’Artemio verso il territorio, sale a 900 euro. Cosa più comprensibile, quest’ultima. Ben meno comprensibile, invece, è il motivo per cui in Provincia ci si ostini a girare con l’auto blu (con relativo autista) o con la propria vettura (con relativi rimborsi) e non si pensi di allestire una flotta di automobili di servizio, magari composta da utilitarie, dedicata ad assessori e compagnia bella. La convenienza, come dicono i numeri, è una risposta da escludere. Cos’altro, dunque?

Mauro Favaro

 


| modificato il:

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×