25/04/2024poco nuvoloso

26/04/2024nubi sparse

27/04/2024nubi sparse

25 aprile 2024

Treviso

Puppato e Rubinato presentano la Riforma Costituzionale

Andreetta: "in gioco il futuro dell'Italia"

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

immagine dell'autore

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Puppato e Rubinato presentano la Riforma Costituzionale

TREVISO - Ieri sera l’assemblea provinciale del Partito Democratico ha discusso la riforma costituzionale sulla quale, secondo il piano di marcia del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, gli italiani saranno chiamati ad esprimersi ad ottobre.

 

A spiegare nel merito i contenuti le modifiche costituzionali e le motivazioni per sostenerle sono state le parlamentari Laura Puppato e Simonetta Rubinato.

Assente per influenza, invece, l'onorevole Floriana Casellato.

 

Puppato ha sottolineato come la riforma, che cancella l'anomalia del bicameralismo perfetto, si giustifica, richiamando alla mente le parole di Dossetti pronunciate nel 1951:

«Il sistema è stato strutturalmente predisposto sulla premessa di un contrappeso reciproco e quindi di un funzionamento complesso, lento e raro, come quello di uno Stato che non avesse da compiere che pochi e infrequenti atti sia normativi che esecutivi, perche ́ non tenuto ad adempiere un’azione riformatrice e di propulsione".

  La riforma, che  ha visto 4.000 emendamenti trattati, 3.600 interventi in aula e 18 mesi di lavoro fitto fitto di Camera e Senato, ha il pregio di voler aggiornare il sistema istituzionale del paese secondo criteri di efficienza, responsabilità e trasparenza.

"Un sistema federale - ha continuato Puppato -  in cui la rappresentanza di regioni e comuni si evidenzia con tutta la sua forza nel nuovo senato della Repubblica e che prevede nuove deleghe cedute dallo Stato alle Regioni, alla condizione che vi sia il raggiungimento degli obiettivi di virtuosità di bilancio e qualità nella risposta ai fabbisogni dei cittadini.

Di contro, la Costituzione prevede finalmente il ritiro delle deleghe con commissariamento per le regioni sprecone e inadempienti.

Insomma una buona riforma, capace di rispondere alle esigenze di riduzione dei costi e celerità di funzionamento, non dimenticando l'equilibrio dei poteri in campo con quorum più alti per l'elezione del presidente della Repubblica e con un ruolo preventivo e dunque di verifica della Corte Costituzionale".

 

Entrambe hanno sottolineato la necessità di aumentare la consapevolezza rispetto ad una riforma sulla quale, stando ai sondaggi, prevale un gradimento ma pesa ancora una scarsa conoscenza da parte della cittadinanza.

Simonetta Rubinato ha evidenziato:" Da convinta sostenitrice dell'autonomia responsabile e del federalismo non posso negare che la riforma costituzionale che si sta per approvare, per la parte relativa al Titolo V, rappresenta - come affermato da molti costituzionalisti - una controriforma in senso centralista rispetto a quella approvata dal centrosinistra nel 2001.

Ma ci sono anche degli aspetti positivi, a cominciare dalla fine del bicameralismo perfetto con la trasformazione del Senato nella sede rappresentativa delle autonomie e dei territori.

 

Se questo strumento innovativo sarà ben utilizzato i bisogni e le istanze anche di territori sin qui penalizzati come il Veneto saranno maggiormente tutelati. Inoltre questo nuovo Senato eleggerà due giudici della Corte costituzionale, anche questa cosa non di poco conto.

Un altro elemento fondamentale è che regioni come il Veneto avranno ancora a disposizione uno strumento per rimediare almeno in parte al riaccentramento nello Stato di competenze (legislative e burocratiche) e di risorse.

Infatti in Parlamento siamo riusciti a mantenere lo strumento dell’autonomia differenziata introdotto dall’articolo 116 terzo comma della Costituzione nella riforma del 2001 per ridurre le disparità esistenti tra le regioni ordinarie e quelle speciali.

Il disegno di legge inizialmente approvato dal Consiglio dei ministri ne prevedeva invece la soppressione.

Rimango comunque convinta che nei prossimi anni, dopo aver verificato le ricadute concrete di questa riforma, il parlamento sarà chiamato a cercare un nuovo punto di equilibrio tra le funzioni dello Stato e quelle delle Regioni".

 

Soddisfatta per la discussione la segretaria provinciale Lorena Andreetta:

"L’appuntamento con il Referendum è importantissimo e il Partito Democratico trevigiano vuole prepararlo nel migliore dei modi.

Questo confronto in assemblea era necessario come prima discussione, seguiranno incontri aperti con la cittadinanza, con gli amministratori, con le categorie che si aspettano risposte veloci da parte della politica.

L’eliminazione del bicameralismo e una migliore definizione dei rapporti fra Stato, Regioni ed Enti Locali sono elementi che vanno nella direzione di una politica più efficiente.

Troppe volte Roma decide con lentezza mentre la società corre. Non è in gioco solo la sorte del Governo, è in gioco il futuro dell’Italia".

 


| modificato il:

foto dell'autore

Pietro Panzarino - Vicedirettore

Leggi altre notizie di Treviso
vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×