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24 aprile 2024

Vittorio Veneto

Puliamo i cippi dei partigiani

Gli iscritti all’Anpi ridanno dignità (e leggibilità) alle lapidi dei partigiani uccisi

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Puliamo i cippi dei partigiani

Giovannina Dal Cin e Arrigo Bortoluzzi

VITTORIO VENETO  - L’Anpi si arma. Di scopa, spazzolone e olio di gomito. Per togliere l’oblio dell’incuria e della polvere dalla memoria dei partigiani uccisi durante la Resistenza, la sezione vittoriese dell’associazione ha deciso di pulire e rendere leggibili i cippi che ricordano il sacrificio di tanti partigiani.

“A 70 anni dalla Liberazione – ha sottolineato Arrigo Bortoluzzi, presidente dell’Anpi di Vittorio Veneto – l’associazione si è fatta artefice di molte iniziative pubbliche. Tra queste ce n’è una apparentemente minore, anche se indispensabile: la pulizia dei tanti cippi disseminati nel vittoriese che ricordano il sacrificio estremo dei combattenti per la libertà del nostro paese.”

Lo stesso Arrigo, insieme a Giovannina Dal Cin, da circa un mese si sono dunque presi l’incarico di sistemare, pulire, restaurare lapidi e piccoli monumenti che testimoniano la forza e la drammaticità degli anni che hanno portato alla liberazione dal regime nazifascista. Tra gli otto cippi finora restituiti alla loro integrità (due in Fadalto, due sulle Perdonanze, quattro tra Pinidello, Silvella e Cordignano), Bortoluzzi ricorda in particolare il gesto disperato di due partigiani (un vittoriese e un russo) che, sulle Perdonanze – nei pressi delle sorgenti del Monticano – si sono fatti esplodere con una bomba a mano per non cadere vivi nelle mani dei nemici.

Nel 1945, quando terminò la guerra, Arrigo Bortoluzzi e Giannina Dal Cin avevano appena un anno. Ma il ricordo del fascismo e il dolore della dittatura li hanno spinti a preservare nel cuore e nei fatti i sacrifici di tanti partigiani. “La mia lotta per la democrazia e la civiltà – ricorda Arrigo –è iniziata nel 1959, quando ero ancora studente. A scuola ho organizzato uno sciopero perché la scuola media venisse unificata. Il risultato? Un sette in condotta e la bocciatura garantita. Ho preso anche una lavata di capo da mio papà, che ha capito le mie ragioni ma non accettava che uno studente non facesse il proprio dovere.”

Come si pone l’Anpi di fronte all’attuale, ondivaga, situazione politica?

“Noi – risponde Bortoluzzi – siamo per la repubblica. E per la Costituzione. E’ stata il primo libro che ho letto e che ho perso: ma non ha importanza, perché l’ho imparato a memoria. Se la costituzione oggi venisse applicata per com’è, saremmo un paese diverso. Degno della Liberazione”.

 


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Emanuela Da Ros

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