TREVISO - La manutenzione delle strade è già un colabrodo e a settembre potrebbero non essere più garantite le manutenzioni anche alle scuole. A rischio anche il lavoro della polizia provinciale ed i servizi ai disabili sensoriali. E’ questo il quadro preoccupante emerso nel corso dell’assemblea dei sindacati Cisl, Cgil e Uil con i dipendenti della Provincia, svoltasi ieri al Sant’Artemio.

Le difficoltà a garantire i servizi dovute ai tagli della riforma Delrio vanno di pari passo con i tagli al personale. Dei circa 500 lavoratori della provincia circa una trentina sono stati ricollocati nelle amministrazioni comunali attraverso il percorso di mobilità volontaria, altri 62 andranno andranno in pensione tra il 2015 e il 2016. Gli altri? Al Sant’Artemio regna un clima di incertezza, in attesa, ormai da oltre 6 mesi, che la Regione comunichi il piano per la ridistribuzione delle deleghe agli altri enti. “Ci sono 160 persone nel limbo - dice Ivan Bernini della Cgil - più altre 100 che lavorano nell’indotto dell’ente provinciale, ad esempio gli operatori che seguono i disabili sensoriali o nelle cooperative. Senza contare gli 86 lavoratori del centro per l’impiego e per gli agenti della polizia provinciale”.

I sindacati parlano di possibile default della provincia, ormai non più in grado di erogare servizi, alcuni dei quali di fondamentale importanza. “La provincia in tutta questa incertezza e in questa ristrettezza economica è chiamata a dare gli stessi servizi di prima- continua Bernini - Impossibile. Senza persone non si va da nessuna parte”. Gli effetti si manifestano con il progressivo deterioramento dei servizi.