Province a rischio default
Allarme in consiglio regionale
VENEZIA - Il futuro delle Province, destinate a trasformarsi in enti di secondo grado, ma soprattutto la problematica situazione in cui versano Comune e Provincia di Venezia, entrambi commissariati anche se per contingenze e con forme diverse, sono stati il tema catalizzante nelle consultazioni indette oggi dalla commissione Statuto del Consiglio regionale del Veneto sull'istituzione del Consiglio delle autonomie locali.
Due le proposte di legge in discussione, una presentata dalla Giunta e l'altra del Pd, che mirano a istituire il 'parlamentino' di rappresentanza di comuni, province, comunità montane, eventualmente allargato anche ad enti camerali, università e associazioni: il Consiglio delle autonomie locali dovrà essere un nuovo organo consultivo e propositivo che, nell'impianto statutario della Regione Veneto e nelle intenzioni dei legislatori, favorirà i processi decisionali e la qualità della legislazione creando con un 'filo diretto' istituzionale e permanente tra Regione e autonomie territoriali.
Sulla necessità e l'utilità di istituire al più presto il Consiglio delle autonomie locali hanno concordato tutti i soggetti intervenuti, tra gli altri, l'Anci rappresentata da Elisa Venturini, sindaco di Casalserugo, l'Unione delle comunità montane rappresentata da Ennio Vigne, l'unione delle province venete impersonata da Leonardo Muraro (in foto), presidente della Provincia di Treviso, Francesca Zaccariotto presidente commissariale della provincia di Venezia, i subcommissari del comune di Venezia Natalino Manno e della provincia di Belluno Mauro Martinelli.
Ma nel coro delle valutazioni positive e delle raccomandazioni ha prevalso il grido di allarme per l'operatività delle Province, destinate a trasformarsi in enti di secondo livello o, nel caso della Provincia di Venezia, a diventare città metropolitana. "A causa della spending review le disponibilità finanziarie delle Province sono ormai ridotte a un terzo - ha sintetizzato Muraro - mentre le competenze su viabilità, trasporti, istruzione superiore e formazione, turismo, ambiente sono state confermate, se non ampliate. L'Unione delle Province calcola che nel panorama nazionale dai 40 ai 60 enti provinciali siano a rischio di default nel 2014. In Veneto la situazione è drammatica per la Provincia di Belluno, che ha accumulato un passivo di 15 milioni di euro e non ha risorse per garantire nemmeno l'ordinaria manutenzione delle strade".
Altrettanto problematica risulta essere la situazione della Provincia di Venezia - ha rincarato Zaccariotto - impossibilitata a fronteggiare gli oneri di gestione dei servizi a causa del commissariamento imposto nell'attuale fase di transizione verso la città metropolitana. "La Regione e il suo Consiglio si sentono responsabili di questa situazione - ha assicurato il presidente della commissione Statuto Carlo Alberto Tesserin - ed è nostra intenzione convocare al più presto un 'tavolo' tra Giunta, Consiglio e rappresentanti politici e tecnici delle Province per concordare competenze e risorse in modo da riuscire a garantire l'effettivo esercizio delle funzioni condivise, a cominciare da turismo e formazione".
Il tema sarà già all'attenzione della prossima seduta del Consiglio regionale, a fine luglio, promette Bruno Pigozzo del Pd, che si è impegnato a predisporre un documento 'trasversale' per chiedere al Governo nazionale di garantire la gestione ordinaria della Provincia di Venezia sintantochè non prenderà avvio la città metropolitana.