Foto di Arcangelo Piai

CONEGLIANO-VALDOBBIADENE - Il Prosecco Superiore Docg fa bene al territorio. È quanto emerge dalla ricerca “Benessere economico, sociale e culturale: obiettivi raggiunti e prospettive future” curata da SDA Bocconi School of Management e commissionata dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Dogc. I risultati della ricerca sono stati presentati oggi all’Università Bocconi di Milano.

«Abbiamo confrontato le caratteristiche del territorio dei 15 Comuni dell’area Conegliano-Valdobbiadene con altre due aree più ampie: la Provincia di Treviso e la Regione Veneto», spiega Gabriele Troilo, Associate Dean e Professore di Marketing. La ricchezza dei residenti nel territorio, rivela l’indagine, è aumentata nell’ultimo quindicennio: un dato che riguarda in generale anche gli altri comuni della Provincia di Treviso e dell’intera Regione Veneto, «ma il territorio del Prosecco Superiore Docg – specifica Troilo – mostra una maggiore ricchezza accumulata in beni capitali».

Il numero di autovetture e la dimensione delle case, ad esempio, sono maggiori nei territori del Consorzio di Tutela rispetto alle altre due aree di comparazione. Il livello di disoccupazione, inoltre, è più basso nel Conegliano-Valdobbiadene: in particolare, l’occupazione femminile è cresciuta dal 29.6% del 1981 al 41.7% del 2011.

Ma il vero punto di forza, spiega Gabriele Troilo, è lo «sviluppo del capitale umano: in quest’ambito l’impatto sul territorio è di molto superiore rispetto alle altre due aree».

L’occupazione in professioni a medio- alta specializzazione è infatti superiore rispetto alle altre aree. In aumento anche il numero di adulti con laurea o licenza superiore. La differenza di genere è molto bassa: si è quasi vicini alla parità tra uomini e donne per quanto riguarda l’istruzione superiore. «Le aziende del Conegliano Valdobbiadene sono gestite sempre più da imprenditrici donne», dichiara Innocente Nardi, Presidente del Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg.

Occorre però investire di più nel settore turistico: la Provincia di Treviso e la Regione Veneto valorizzano maggiormente il proprio territorio rispetto alla zona del Conegliano-Valdobbiadene: «Fino ad ora questa territorio si è concentrato molto sul produrre e poco sull’attrarre – spiega Troilo – ma la possibilità di sviluppare enoturismo c’è, ed è un trend da sfruttare».

Non è passata inosservata la Marcia Stop Pesticidi tra Cison e Follina di domenica scorsa, che ha visto la partecipazione di migliaia di manifestanti: «Senza dubbio c’è rispetto per chi esprime il dissenso – spiega Innocente Nardi – le motivazioni che spingono a protestare però non devono nascere dalla paura, ma dalla volontà di conoscere. Bisogna fare informazione. Il fatto che oggi siamo qui a presentare dei dati va proprio in questa direzione. Inoltre, di recente, abbiamo pubblicato un dossier sulla sostenibilità ambientale, non realizzato da noi e quindi imparziale. Questo è il mio invito, da cittadino, ai cittadini: non cavalcate la paura , ma cercate di conoscere i dati».

Per quanto riguarda l’esito negativo dell’Unesco – comunicato pochi giorni fa – sulla candidatura delle Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, Innocente Nardi mostra ottimismo: «Preciso che non è uno stop, quello arrivato dall’Unesco, ma solo un giudizio molto critico. Cercheremo ancora di ottenere la candidatura ed è un fatto positivo che il governo italiano abbia candidato il nostro territorio. Ma in ogni caso, con o senza “bollino Unesco”, le caratteristiche di pregio ci sono a prescindere».

Chiara Martinoli