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25 aprile 2024

Treviso

Profugo ospite alla Serena beccato a spacciare in centro

Manildo:"Qui c’è posto solo per richiedenti asilo non certo per i delinquenti", Zaia:"Risultato dei ghetti creati dal governo"

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Profugo ospite alla Serena beccato a spacciare in centro

TREVISO - Arrestato dai carabinieri con l’accusa di spaccio di marijuana ai giardinetti di Porta Altinia. Protagonista un 30enne, originario del Gambia, richiedente asilo e ospite all’ex caserma Serena tra Casier e Dosson.

Il migrante è stato arrestato due giorni fa e giovedì mattina è stato processato per direttissima con l'accusa di spaccio. Il processo è stato aggiornato al 23 ottobre prossimo e per questo l'uomo che nega di aver commesso il fatto e di essere il possessore di altre sei dosi ritrovate dai militari, è stato rilasciato con l’obbligo di dimora nei locali della ex caserma militare "Silvio Serena”, che dopo questo episodio torna al centro delle critiche di chi chiede di liberare i locali che accolgono oltre 450 profughi.

Immediato il commento del sindaco Giovanni Manildo: ”Se sarà accertato che questo straniero è un pusher dovrà essere rimandato da dove è venuto. Mi farò promotore affinché la richiesta d’asilo se concessa prima della sentenza definitiva venga revocata se fosse dichiarato colpevole. Qui c’è posto solo per richiedenti asilo, persone che fuggono dalla guerra, non certo per i delinquenti. Accoglienza non è sinonimo di lassismo. E quanto accaduto finga da monito a tutte le persone ospitate nella caserma. Chiederò a Prefetto e Questore che tutti gli accertamenti vengano eseguiti in tempi rapidissimi. Treviso - conclude Manildo - è una città accogliente ma l’accoglienza ha le sue regole che devono essere rispettate.

“. Se la prende con il ministro dell’Interno Alfano invece il governatore Luca Zaia:”"Spero che il ministro Alfano, quando avrà finito di gongolare per il trasferimento di poche decine di clandestini in altri Paesi d'Europa, si occupi di cancellare i ghetti che il Governo in questi mesi ha creato in Veneto”. "E non basta” - aggiunge Zaia - viste le leggi colabrodo il 30enne fermato dai carabinieri a Treviso, mantenuto da settimane a spese della collettività, stante la normativa vigente e il processo per direttissima è stato rimesso in libertà e 'condannato' all'obbligo di dimora. Dove? Alla caserma Serena ovviamente, a spese nostre, e da là, c'è da scommetterci, difficilmente potrà essere spostato". "Mi chiedo - conclude Zaia - se queste situazioni non sembrino grottesche anche al ministro Alfano, che gioisce per pochi clandestini allontanati dall'Italia verso altri Paesi Ue, mentre in Veneto continuano ad arrivarne altre centinaia ogni giorno".

 


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