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24 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Profughi a Soller? "Ecco come la pensiamo noi, che qui stiamo crescendo"

Tra 16enni del posto c'è paura: "Basta guardare la Tv". Ma c'è chi dice di aver capito: "Siamo tutti uguali"

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Profughi a Soller?

CISON DI VALMARINO - Il probabile arrivo dei profughi presso il “Borgo Teson”, nella frazione di Soller a Cison di Valmarino, sta suscitando non poche polemiche. I cittadini hanno manifestato il loro dissenso organizzando una camminata di pacifica protesta, mentre il sindaco di Cison di Valmarino Cristina Pin, il sindaco di Miane Angela Colmellere e il consigliere provinciale Marco Zabotti si sono stretti attorno ai cittadini. Così ha fatto anche il consigliere regionale Villanova, che ha presentato in consiglio regionale la mozione contro l’arrivo dei profughi. Ma cosa pensano i giovanissimi che vivono in quella zona e che, finora, non hanno avuto voce in capitolo? Abbiamo intervistato alcuni ragazzi che abitano poco distante dal Borgo Teson, per capire il loro parere sulla questione. Ecco le risposte che ci hanno dato Sara,16 anni, C. (16 anni, che preferisce rimanere anonima), Tommaso Fedullo (21 anni), L.F. (17 anni) e Marco B. (16 anni).

 

Sara, 16 anni

Cosa pensi di questa situazione?

Secondo me è una situazione di cui non si può non tener conto: 80 profughi in un paesino come Soller non ci possono stare. Sono tanti, il paese ne risentirebbe tantissimo. Immaginati i profughi passeggiare per le strade di un paesino così: non è Roma o Milano, gli abitanti sono abituati alla loro quotidianità, e questa sarebbe sconvolta.

Sei favorevole all’accoglienza dei migranti nelle nostre zone?

Sono assolutamente contro, anche perché questi profughi non saranno di certo famiglie ma ragazzi di una certa età, anche clandestini.

Credi che la presenza dei profughi costituisca un pericolo? Perché?

Sì, assolutamente. Basta sentire la televisione: seguo molti dibattiti e a mio parere non sono persone che hanno bisogno di un luogo in cui stare, anzi. Per non parlare del tornaconto economico: secondo me c’è un grande giro di denaro sporco, specialmente tra cooperative.

Si potrà arrivare a un compromesso?

Secondo me si potrebbero spostare questi profughi in città più grandi e più popolate.

 

C., 16 anni

Cosa pensi di questa situazione?

Penso che ottanta profughi siano tanti: il nostro è un piccolo paese di 95 abitanti e secondo me non ci sarebbe un clima di accettazione. Inoltre la maggior parte di questi immigrati sono maschi: se si fossero trattate di famiglie si sarebbe potuto parlare di integrazione.

Sei favorevole all’accoglienza dei migranti nelle nostre zone?

Non molto. Sono sicura che ci sarebbero sicuramente brave persone tra di loro, ma penso nel contesto in cui sarebbero inseriti (il Borgo è una struttura lontana e un po’ isolata, inoltre il paese manca di servizi fondamentali come assistenza medica o istruzione) si rischi soltanto di ghettizzarli.

Credi che la presenza dei profughi costituisca un pericolo? Perché?

Sì, infatti so che tra i miei coetanei c’è paura di incappare in violenza fisica e sessuale. Personalmente, quando alle 8 di sera scendo dalla corriera per tornare a casa, non mi fiderei più di fare quel breve tratto di strada. Non so come potrebbero essere, per quanto ne so potrebbero anche trattarsi di brave persone... Ma degli uomini da soli, liberi di fare quello che vogliono e con un sacco di tempo a loro disposizione... Sono a conoscenza di alcuni fatti avvenuti a Vittorio Veneto e non posso fare a meno di sentirmi preoccupata.

Si potrà arrivare a un compromesso?

Secondo me sì: se fossero in quantità inferiore (30-40 persone) non ci sarebbero problemi, potrebbero essere integrati pur essendo maschi. Allo stato attuale delle cose però direi che 80-110 profughi sono decisamente troppi.

 

Tommaso Fedullo, 21 anni

Cosa pensi di questa situazione?

Io non sono mai stato in generale contro l’accoglienza dei profughi, specialmente se queste persone scappano da situazioni come la guerra. Mi chiedo però se in un luogo così isolato, con una presenza bassa di servizi e forze dell’ordine, considerando anche il fatto che i profughi sono tutti giovani uomini e gli ultimi fatti di cronaca, riusciranno gestire la cosa. Questo luogo non mi sembra accogliente, inoltre la cittadinanza si è chiaramente opposta: lo Stato dovrà avere a che fare con la gestione in un luogo senza accoglienza.

Sei favorevole all’accoglienza dei migranti nelle nostre zone?

In generale sono favorevole, non sono affatto la persona che si tira indietro nel momento in cui il migrante arriva sotto casa: le cose però devono essere gestite nella maniera più opportuna. Se li “prendono” e li “buttano” lì, non vedo che tipo di accoglienza potrebbe esserci.

Credi che la presenza dei profughi costituisca un pericolo? Perché?

È una bella domanda. La cosa che mi fa preoccupare è il fatto che siano tutti maschi di età giovane, quindi risulta strano questo “equilibrio” in cui non ci sono parti deboli. Dopo gli ultimi fatti di cronaca, dal punto di vista statistico potrebbero esserci dei problemi. Penso che non ci saranno pericoli se questa gente verrà seguita in maniera opportuna. Di certo qualche preoccupazione può destare.

Si potrà arrivare a un compromesso?

Direi che lo Stato in questo momento per far sì che questa politica dell’accoglienza funzioni deve farsi sentire, deve far vedere che è in grado di gestire fra i migranti anche persone pericolose ed eventualmente punirle, così come potrebbero fare con un italiano. Se il sistema funzionerà sarà possibile convincere anche i cittadini, è nell’interesse collettivo accogliere e far sì che tutto proceda bene.

 

L. F., 17 anni

Cosa pensi di questa situazione?

Penso che sia nostro dovere accoglierli: ci deve essere da parte nostra e dell’Unione Europea la disponibilità per aiutarli, perché in tempi difficili come questi hanno bisogno di aiuto. Ammetto di non essere molto informata, penso però che ci sia bisogno di accoglienza e soprattutto uno spazio adatto per favorire la convivenza.

Sei favorevole all’accoglienza dei migranti nelle nostre zone?

Sì, sono più che favorevole, ma penso che oltre ad accoglierli sarà necessario integrarli in qualche modo nella nostra comunità. Secondo me sarà molto importante permettere loro di avere un lavoro, sarebbe troppo facile altrimenti pretendere che siano integrati senza che abbiano un’occupazione.

Credi che la presenza dei profughi costituisca un pericolo? Perché?

Ora come ora non potremmo sapere quale pericolo potrebbero comportare: non sono ancora arrivati, dunque sarebbe impossibile capire da prima quanti soggetti pericolosi ci potrebbero essere. Staremo a vedere. Questa discriminazione non è affatto giustificata: è ovvio che ci sia paura, specialmente considerando gli ultimi fatti di cronaca accaduti (l’attentato a Parigi ad esempio)... ma non tutti i profughi sono terroristi, così come non tutte le persone sono cattive. Non potremo mai sapere prima del tempo.

Si potrà arrivare a un compromesso?

Non ne sono sicura: a mio parere molte persone si fanno prendere dalla paura e non hanno intenzione di integrarli. D’altra parte c’è da considerare il fatto che per loro potrebbe essere difficile sentirsi accettati in una comunità così poco aperta.

 

Marco B., 16 anni

Cosa pensi di questa situazione?

Credo che questo fenomeno sia un problema per tutti quanti, se arrivassero davvero 80-90 profughi in una piccola borgata come Soller darebbe molto fastidio ai paesani e lo comprenderei. Si parla di rompere l’equilibrio di un paesino tranquillo e poco popolato: se si parlassero di altre città più affollate, la situazione sarebbe ben diversa.

Sei favorevole all’accoglienza dei migranti nelle nostre zone?

Col tempo sono maturato e ho capito che tutte le persone sono uguali. Molta gente potrebbe vedere i profughi come persone “strane”, che possano violare la loro vita quotidiana. Io tuttavia sarei favorevole ad accogliere i profughi.

Credi che la presenza dei profughi costituisca un pericolo? Perché?

Secondo certi aspetti potrebbe costituire una minaccia per i paesani: ci sono tante persone che accostano l’immagine di un uomo di colore a un delinquente. Personalmente, se avessi una persona di colore davanti non avrei pregiudizi, ma proverei a conoscerlo. Se queste persone di colore fossero inserite nella società attraverso un’occupazione potrebbero fare un’opera di bene e portare un punto di vista positivo.

Si potrà arrivare a un compromesso?

Se questi profughi arrivassero a Soller dovremmo per forza arrivare a un compromesso: non possiamo vivere con un fucile puntato alla schiena, ci vogliono dei sistemi che possano portare un clima di convivenza pacifico.

 

Sivia De Luca

 


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