TREVISO- Sono 1.350 i profughi accolti a Treviso dislocati in 33 comuni della provincia di Treviso. Di questi 437 sono ospitati all’ex caserma Serena. Ma altri ne arriveranno ancora. Già una decina sono arrivati ieri e questa mattina è in arrivo un altro piccolo gruppo. La quota stabilita per Treviso, secondo aliquote percentuali sul numero di abitanti in ciascuna regione e provincia, è di 1.800 migranti.

Il Prefetto di Treviso, Laura Lega, ha inviato tutti a gestire questo fenomeno inarrestabile con ”senso di responsabilità e intelligenza da parte di tutti i livelli di governo". "E' finita l'epoca - ha dichiarato il Prefetto - in cui si può dire 'no grazie'. Fingere che il problema non esista, dire no, è una risposta non solo inaccettabile perché queste persone arrivano in carne ed ossa. Ci sono molti casi, a prescindere dalla colorazione politica, di sottovalutazione del problema".

Il prefetto ha presentato il bando per l’accoglienza profughi sia per quanto riguarda la gestione nel 2016 della caserma Silvio Serena tra Treviso e Dosson, e un secondo bando, che sarà pubblicato nei prossimi giorni, per le altre convenzioni in essere nelle strutture della provincia. Per quanto riguarda la Serena, il primo dicembre scadrà la richiesta di partecipazione al bando per la gestione dell’ex caserma. L’invito è rivolto a tutte le cooperative sociali e associazioni di volontariato della Marca per gestire i migranti. Chi si farà avanti gestirà per un anno i 437 migranti ospitati all’ex caserma, oggi gestiti da Nova Marghera e Xenia che con ogni probabilità cercheranno di mantenere il contratto in essere. Vincerà chi offrirà un prezzo migliore dimostrando di avere esperienza e garantendo tutti i servizi: vitto, alloggio, pulizia , assistenza. Il bando vale 5.118.144 euro pari a 32 euro al giorno per profugo che il ministero pagherà al vincitore del bando.

La caserma dunque resterà ancora aperta almeno, ha sottolineato il Prefetto “finché non si troveranno pari numero di posti in accoglienza diffusa”. "L'accoglienza diffusa - ha aggiunto il prefetto - è il metodo da privilegiare. Se questa non potesse essere garantita perché le comunità locali non danno risposte la Prefettura dovrà reperire attraverso requisizioni siti di concentrazione. Ma vorrei evitare di intervenire con soluzioni drastiche".

Infine,il Prefetto ha esortato i Comuni ad aderire al nuovo bando Sprar, il bando aperto dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati per l’accoglienza dei profughi. Il bando prevede che il pubblico - eventualmente in accordo con privati - gestisca da sè alcuni profughi, con un rimborso spese del 95% dato dal ministero.