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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

Profughi ottengono la residenza in città

Carta d'identità a tre ragazzi ospitati al Ceis di Vittorio Veneto

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Profughi ottengono la residenza in città

Profughi e cittadini di fronte al Municipio

VITTORIO VENETO - Hanno percorso l'Africa, attraversato il Mediterraneo, risalito l'Italia da Sud a Nord. Poi si sono fermati: a Vittorio Veneto. Città di cui ora fanno davvero parte, a tutti gli effetti. Una grande vittoria per tre profughi ospitati al Ceis di Vittorio Veneto che ieri, 28 settembre, hanno finalmente ottenuto la carta d'identità. Un documento che riconosce loro la residenza e che permettere a questi giovani di iscriversi a corsi di formazione, di cercare lavoro e di essere parte integrante di una comunità in cui già da oltre un anno si sono insediati.

 

A dare la bella notizia è la Rete di Cittadinanza Solidale che ha spinto i giovani a rivendicare i propri diritti. Lo scorso 19 giugno alcuni profughi avevano pacificamente manifestato di fronte al Municipio e si erano recati in anagrafe per chiedere quelle carte che gli erano necessarie a ottenere il riconoscimento di cui avevano bisogno. A distanza di poco più di tre mesi il documento di identità è stato loro consegnato.

"Dopo storie lunghe di migranza, viaggi durissimi, sensazioni di spaesamento ora vi è un posto in cui si sono fermati e si sentono di nuovo riconosciuti persone - fa sapere la Rete Solidale - Potranno iscriversi a un corso con minori problemi e soggezioni. Fare un abbonamento per i mezzi pubblici senza che qualcuno debba contestargli qualcosa e senza dover essere accompagnati da uno di noi che spiega che il loro permesso è valido. Ma soprattutto sentirsi parte del posto dove per ora devono stare".

A sostenere i ragazzi nel lungo percorso legale e burocratico è stata l'avvocato Tiziana Arcidiacono, oltre alla Rete Solidale che da tempo si dà da fare per l'integrazione dei profughi in città.

 

Gli ospiti del Ceis, che ormai sono qui da oltre un anno, si sentono sempre più parte della città. Due di loro stanno dando una mano ai volontari di Insieme per Ceneda nei lavori di giardinaggio al Parco Papadopoli, uno è invece impegnato all'area Fenderl. Una trentina di profughi domenica scorsa ha inoltre ripulito le strade della città in occasione della giornata "Puliamo il mondo" organizzata da Legambiente. Insomma, questi ragazzi, stanno dando un contributo importante alla città di Vittorio Veneto. E non solo perché tolgono le lattine dai marciapiedi o le erbacce dai parchi. Ma perché hanno storie, culture e bagagli di esperienza che non possono che accrescere la città. E soprattutto perché hanno questa forte volontà di essere cittadini, e ce la mettono tutta per migliorare sé stessi, per imparare la lingua e un mestiere, e essere di aiuto a una comunità che, se inizialmente era chiusa, si sta aprendo sempre di più. Per accogliere e beneficiare di quella che è un'opportunità, una risorsa, un'occasione per crescere e capire il mondo.

 



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Stefania De Bastiani

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