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20 aprile 2024

Treviso

Profughi: nuovi arrivi, nessuna proposta

Vertice in Prefettura. Nessun impegno da parte dei sindaci

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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Profughi: nuovi arrivi, nessuna proposta

TREVISO - Questa mattina, su invito del prefetto Maria Augusta Marrosu, si sono incontrati i sindaci della provincia di Treviso per esaminare i problemi dell'arrivo dei profughi con la speranza che si potesse arrivare ad una proposta condivisa.

Sulla base delle considerazioni generali emerse, dopo aver ascoltato alcuni partecipanti all'iniziativa, il risultato è stato deludente: nessun impegno concreto da parte dei sindaci.

Erano presenti anche i sindacati, le Usl e alcuni enti privati, che finora hanno garantito, e solamente loro, l'accoglienza ai profughi.

Il vicepresidente della regione Veneto, Marino Zorzato, a seguito dell'incontro con il Ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha ricordato proprio ieri che rispetto all'8% degli arrivi concordati per il Veneto, finora sono arrivati solamente il 3%.

Abbiamo sentito il rappresentante di Conegliano, l'assessore ai servizi sociali e all'immigrazione, Enzo Perin.

"Gli impegni previsti dal protocollo di accoglienza sono vincoli da capestro... Per cui alla fin fine non si è concluso niente".

Si è parlato dell'ipotesi di far arrivare in qualche caserma i profughi per distribuirli successivamente con criteri da concordare, ma anche questa ipotesi non ha trovato consenso.

Per il Comune di Vittorio Veneto ha partecipato l'assessore Barbara De Nardi, che ha sottolineato come il prefetto Marrosu, già invitata dal sindaco Tonon a visitare la Città, per un incontro con la Cooperativa Integra e con altre associazioni locali per individuare le migliori modalità di collaborazione a seguito dei recenti disordini accaduti al Ceis di Serravalle, ha "apprezzato quanto già è stato fatto da noi in città".

"Nessun Comune ha offerto ospitalità ai profughi, qualcuno ha proposto una ripartizione omogenea, ma molti sindaci non vogliono neppure sentir parlare di ospitalità, per cui non è sortito nessun risultato pratico".

Silvano Piazza, sindaco di Silea, ha messo a disposizioni alcuni appartamenti.

È intervenuto anche Leonardo Muraro, presidente della Provincia, che ha parlato della possibilità di un comodato gratuito per un certo periodo in alcune realtà dello Stato, da ristrutturare con fondi del Ministero degli Interni. Ma si tratta di un'idea vaga, embrionale.

Tra l'altro sarebbero in arrivo e quindi da collocare circa 300 persone, entro breve.

Questo il commento del sindaco di Casier, Miriam Giurati: "La mia preoccupazione è dettata dalla condivisione delle politiche emerse dalla Conferenza Stato-Regioni, dall’Anci e dal coordinamento delle Prefetture del Veneto.

In questi contesti è emerso come sia prioritario distribuire i migranti in piccoli gruppi per evitare impatti negativi nelle comunità.

La partecipazione di tutti i comuni e la condivisione di questa responsabilità è fondamentale per motivi di sicurezza, per gestire meglio l’emergenza, per non creare ghetti.

Non è tollerabile - afferma Giuriati – che ci siano sindaci o comuni che si rifiutano di fare la propria parte. La Conferenza Stato-Regioni, con voto unanime, ha impegnato il Veneto all’accoglienza di 3700 persone, di cui per ora ne sono arrivate poco più di 2000. Questo significa la gestione di quattro cinque migranti per comune. E sottolineo che stiamo parlando di vite umane, di persone".

Il comune di Casier al momento ospita nove persone negli appartamenti, ma nei prossimi giorni – fa sapere il sindaco – ne arriveranno altri quattordici.

"Appena la nostra amministrazione ha appreso della corriera di migranti lasciata in stazione, è rimasta scandalizzata e, in silenzio, grazie ad Unindustria e ai suoi appartamenti ci siamo messi a disposizione per fronteggiare l’emergenza.

Noi – conclude Giuriati – non ci tiriamo certo indietro, perché la solidarietà è un valore fondante per la nostra comunità.

Ciascuno faccia la propria parte con umanità, senso delle istituzioni, rispetto delle politiche di sicurezza concordate dal Governo, dalle Regioni e dalle Prefetture”.

 


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