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24 aprile 2024

Treviso

Profughi, arrivati altri 31 siriani: insorge sindacato di polizia

Il Coisp: «Rischiano di creare pericoli in Questura»

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Profughi, arrivati altri 31 siriani: insorge sindacato di polizia

TREVISO – Altri profughi a Treviso. Questa mattina ne sono giunti in Questura altri 31: provengono tutti dalla Siria. Per loro, come da prassi, sono state effettuate le operazioni di foto segnalamento. Arrivavano dalla Calabria, alloggeranno alle ex scuole elementari “Marconi”, in via Pasubio, dove prenderanno il posto di altri stranieri che erano stati ospitati lì nei giorni scorsi e fuggiti poco dopo.

Altri quindici stranieri arriveranno domani.

 

Intanto sull’arrivo dei profughi continuano le polemiche. Attacca il sindacato di Polizia Coisp.

«A nulla sono servite le nostre denunce sulle problematiche relative all’arrivo di profughi nella provincia di Treviso – recita una nota diffusa dalla segreteria provinciale del Coisp -. Dopo aver visto bloccare le volanti e creare disagi con seri rischi per la sicurezza del personale con il primo arrivo, l’apice era raggiunto con oltre 90 profughi che hanno occupato gli uffici delle volanti e messo in totale difficoltà gli operatori. A seguito di quella situazione era stato detto basta, che non c’era più posto, ma di fatto la situazione è continuata e nel frattempo sono arrivati altri due pullman con una decina di immigrati ogni volta.

Il risultato di questa situazione è stato l’impiego di una volante per andare a prendere il pullman e scortarlo fino a Treviso, addirittura da Verona, con la conclusione di fermare del personale delle volanti distogliendolo dall’attività lavorativa a difesa del cittadino per vigilare i profughi accompagnati.

Oggi si riparte con l’arrivo di decine di altri immigrati e il contestuale blocco di alcuni uffici per vigilarli.

Il Questore di Treviso in barba al decoro dell’Amministrazione oltre che alla sicurezza del personale ha fatto in modo che si ritornasse a trattenere i fermati all’interno dell’Ufficio Volanti impiegando tra l’altro, oltre il personale dei carabinieri, gli operatori degli uffici della Questura».

 

«Non capisce – continua la nota - che una Questura deve avere una forma di decoro e che gli uffici sono stati creati per far lavorare i dipendenti, in tranquillità e non per ospitare, decine di persone molte delle quali, oltre a non avere un controllo sanitario totale,  fanno ostruzionismo rischiando di creare pericolo per l’Ordine e Sicurezza pubblica.

Certamente dal secondo piano dell’immobile dell’appiani, dalla Prefettura o dagli Uffici del Governo non si sentono le urla e non si vedono gli atteggiamenti posti in essere da molti di questi soggetti che pur di non farsi fotosegnalare arrivano ad attuare tutte le forme di protesta che mettono a serio rischio lavorativo e personale i poliziotti costretti a controllarli o a fotosegnalarli.

E questo per non parlare del pubblico che arriva  in Questura, spesso con molti bambini,  che potrebbe allarmarsi immaginando chissà cosa stanno combinando i poliziotti alle persone che urlano o piangono».

 


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