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13 dicembre 2024

Vittorio Veneto

Profughi alla Gotti, dietro front

Congelata la decisione

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Profughi alla Gotti, dietro front

VITTORIO VENETO – In meno di 24 ore l’annuncio della Gotti quale sito per accogliere i profughi è stato capovolto. Se il sindaco Roberto Tonon ha annunciato di essersi attivato con parlamentari e sottosegretari, la stessa cosa è stata fatta dai parlamentari Roger De Menech (PD) e Maurizio Sacconi (NCD) che si sono attivati con il ministero degli interni. Risultato? «La proposta di utilizzare la caserma Gotti di Vittorio Veneto – fa sapere De Menech - non ci sembra al momento ottimale, quindi abbiamo deciso di fermarla». Rassicurazioni anche da Sacconi: «Sollecitato dalla comunità vittoriese a verificare l'affidabilità delle notizie corse in queste ore sull'installazione di un centro profughi nella caserma Gotti di Vittorio Veneto, ho avuto compiuta assicurazione dal Ministero dell'Interno che né quell'impianto militare, né altri siti  a Vittorio, saranno destinati a ospitare immigrati».

 

Tutta la politica si è dunque mossa, dopo che lo stesso sindaco Tonon aveva invitato l’intero territorio a fare «fronte comune per scongiurare» la possibilità di trasformare la Gotti in centro di accoglienza di riferimento per il Veneto.

 

Roger De Menech si è attivato con il sottosegretario del ministero dell’Interno Domenico Manzione e con il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Luca Lotti. «Ci siamo incontrati ieri - riferisce De Menech -. Stiamo cercando la soluzione migliore per ospitare i profughi e, visto che Zaia continua a fare da spettatore immobile, abbiamo deciso di avviare una ricognizione delle strutture e del loro inserimento nel contesto sociale».

 

«Le rassicurazioni del Ministero dell'Interno consegnano la Gotti alla comunità vittoriese e alla sua volontà di sviluppo – afferma in una nota Sacconi - Vittorio Veneto è già stata colpita dal trasferimento del comando del 1. FOD, e non sarebbe stato giusto penalizzarla localizzandovi strutture di emergenza che mal si conciliano con i programmi di rilancio culturale e turistico della città collegati al 150. Anniversario della sua fondazione, in occasione della restituzione all'Italia del Veneto, fra due anni e al Centenario della Vittoria nella Grande Guerra fra quattro».

 


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Claudia Borsoi

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