TREVISO - Dopo i 92 profughi arrivati a Treviso martedì, in queste ore altri 40 immigrati raggiungeranno a Marca. E l’accoglienza è al collasso. Non c’è un solo posto dove metterli.

Il Prefetto Anna Maria Marrosu lancia l’allarme dopo che negli ultimi due giorni la Questura e le forze dell’ordine si sono trovate a dover gestire l’arrivo di quasi un centinaio di profughi e a cercare una sistemazione per tutti.

Non manca la denuncia del segretario Generale Provinciale della Uilpolizia, Carlo Basso, sulla gestione dell’emergenza profughi: "poliziotti sono costretti a comprare, con in propri soldi, i pannolini per i neonati, facendo così fronte all'emergenza profughi, mentre il governo non provvede neppure all'adeguamento degli stipendi" – scrive in una nota. "L'attuale struttura della Questura di Treviso non è in grado di supportare l'affluenza di profughi che sta ricevendo in questi giorni". Secondo il sindacato quella dei profughi "è un emergenza che andava gestita meglio: la Prefettura di Treviso, si sarebbe dovuta attivare per trovare un luogo idoneo affinché le procedure di 'registrazione' venissero portate a termine lontano dagli altri uffici operativi e burocratici della Questura".

L'emergenza viene sanata con "uno sforzo a cui ogni agente viene chiamato, proprio mentre il governo non ottempera neppure agli adeguamenti salariali. La Prefettura - rileva Basso - doveva inoltre prodigarsi affinché, al momento dell'arrivo degli immigrati, venissero forniti i generi di prima necessità. Non è ammissibile che sia toccato ai poliziotti il compito di acquistare i pannolini per i neonati pagando di tasca propria. Va segnalato inoltre che per effettuare questo genere di servizio - conclude - è stata tolta la volante di servizio per il pattugliamento della città".