La primavera esplode: settimana stabile e molto mite
E' tempo anche di bilanci: la piovosità record dei mesi scorsi
Ben ritrovati a tutti!
Termometri al galoppo verso i +20°C, giornate miti e terse, mattinate appena fresche: ecco riassunto il periodo che stiamo vivendo, la prima vera e propria pausa da molte settimane tra le tante perturbazioni che hanno caratterizzato il tempo da Natale fino a inizio marzo.
Terminato l’inverno meteorologico, possiamo valutare con i numero l’eccezionalità della piovosità grazie ai report emessi da Arpav, e pertanto un estratto che riassume con buona stima gli eventi trascorsi.
“In gennaio 2014 sono caduti sulla regione Veneto mediamente 269 mm di precipitazione; la media del periodo 1994-2013 è di 54 mm (mediana 47 mm). Gli apporti meteorici mensili sul territorio regionale risultano molto superiori alla media (+398%, praticamente cinque volte la media) e sono stimabili in circa 4.957 milioni di m3 di acqua. Apporti mensili così elevati non sono mai stati registrati nell’ultimo ventennio; i precedenti maggiori apporti a livello regionale, pari a 115 mm, erano stati registrati nel gennaio 2001”
“In febbraio sono caduti sul Veneto mediamente 231 mm di precipitazione, contro una media del periodo 1994-2013 di 47 mm (mediana 37 mm); gli apporti mensili risultano pertanto molto superiori alla media (+397%, praticamente cinque volte la media) e sono stimabili in circa 4.260 milioni di m3 di acqua. Apporti mensili così elevati non erano mai stati registrati nell’ultimo ventennio: il precedente valore massimo, pari a 140 mm, era stato registrato nel febbraio 2004”
“Nei cinque mesi tra ottobre e febbraio sono caduti sul Veneto mediamente 840 mm di precipitazioni; la media del periodo 1994-2013 è di 432 mm (mediana 374 mm). Gli apporti del periodo risultano molto superiori alla media (+95%) e sono stimabili in circa 15.470 milioni di m3 di acqua. Trattasi dei maggiori apporti dall’anno idrologico 1994-95 (nel medesimo arco temporale erano caduti 698 mm nel 2008/09 e 690 mm nel 2000/01)”
Tutti i report sono scaricabili all’indirizzo http://www.arpa.veneto.it/arpavinforma/bollettini/acqua-1/risorsa-idrica
L'inverno 2013-2014 è comparabile come precipitazioni allo storico e sempre richiamato inverno 1950-1951 ed ecco i dati Arpav a confronto. Del tutto confermata quindi l'eccezionalità e la portata storica di quanto abbiamo vissuto. Report da salvare per gli annali! http://www.arpa.veneto.it/upload_arabba/dolomiti_clima/DolomitiClima.pdf
Riportiamo anche una mappa di anomalia precipitativa relativa a febbraio in Italia (fonte ISAC-CNR), ma è molto simile anche a quanto accaduto a gennaio (e ben si sovrappone all’anomalia individuata da Arpav):
Lo straordinario innevamento delle Alpi, specie centro-orientali è stato ottimamente riassunto a questo indirizzo, a cura della redazione della Società Meteorologica Italiana (il cui presidente è Luca Mercalli, volto noto della TV e autore di numerosi articoli e pubblicazioni scientifiche). http://www.nimbus.it/clima/2014/140305Inverno2014.htm
Osserviamo ora le nuove condizioni del tempo, con una espansione dell’anticiclone sub-tropicale dal Mediterraneo verso nord, fino a coprire anche buona parte del Centro-Europa. Questo anticiclone viene visto come molto solido anche nei prossimi giorni e favorirà il mantenimento di condizioni climatiche assai miti, e tra giovedì e domenica anche anormalmente miti in quota dove l’afflusso di aria molto calda porterà lo zero termico al di sopra dei 3000m. Per contro, la Scandinavia sperimenterà un brusco ritorno a condizioni invernali con venti forti e tempeste di vento e neve associate a basse temperature, ma ad oggi tutti i modelli matematici propongono la resistenza del campo anticiclonico sul Mediterraneo, e in tal modo è probabile che si verifichi un periodo di almeno altri 7-10 giorni caratterizzati da clima prettamente primaverile.
Questa mappa dal satellite ci mostra infatti come al momento il cuore dell’anticiclone si trovi sul Centro Europa e tiene alla larga i principali corpi nuvolosi:
Interessante dunque osservare la previsione per sabato, quando un profondo minimo di bassa pressione interesserà la Scandinavia e di riflesso porterà venti da nordovest contro il versante estero delle Alpi: è la condizione perfetta per la generazione del fohen, il vento caldo di compressione che scende sui versanti sottovento e che è in grado di apportare repentini e sensibili aumenti termici in pochi minuti (non a caso è molto temuto in ambito alpino perché causa la genesi di valanghe stante il riscaldamento del manto nevoso).
Da tutto questo possiamo dedurre un aspetto importante: da fine novembre non abbiamo assistito neanche ad un episodio non solo di freddo, ma neppure sotto la media stagionale, neppure per qualche giorno e in misura limitata. Nei prossimi giorni non sarà difficile arrivare e localmente superare i +20°C in pianura e i 10°C a 1000m nel pomeriggio, valori consoni di metà aprile e non della metà di marzo. La flora e la fauna stanno risentendo di questo andamento e tutto il processo è fortemente anticipato; per il momento non vi sono tracce di gelo tardivo, che sicuramente sarebbe oltremodo dannoso visto l’avanzamento delle fioriture e dei germogli.
In sintesi, ecco il tempo dei prossimi giorni:
Martedì 11 marzo (attendibilità 90%): tempo solo in parte soleggiato per il transito di nubi alte e sottili da est, che schermeranno in parte il sole. Temperature stazionarie o in lieve calo nelle massime.
Mercoledì 12-venerdì 14 (90%): l’anticiclone si rinforzerà garantendo cieli in genere sereni e aria assai mite a tutte le quote, con zero termico prossimo a 3000m. Attenzione al rischio valanghe stante il forte riscaldamento dell’ingente manto nevoso fino a quote medio-alte.
Sabato 15 (90%): inizialmente soleggiato, e in seguito arrivo di nubi medio-alte da nordovest, ma senza precipitazioni. Venti in rinforzo in montagna fino a forti nella notte, con raffiche di fohen nelle valli e bruschi incrementi termici nelle zone interessate. Molta attenzione al rischio valanghe anche nelle ore notturne.
Domenica 16 (90%): passato il fronte nuvoloso, il cielo risulterà più soleggiato e si registrerà un calo termico in montagna mentre a bassa quota non si avranno variazioni significative, con residue raffiche di vento da nord.
Tendenza
Ad inizio settimana andrà via via indebolendosi l’anticiclone, lasciando spazio a flussi da nordovest inizialmente ancora piuttosto miti, e successivamente più freddi e umidi. Un possibile peggioramento ad opera di correnti nord-atlantiche potrebbe affacciarsi tra il 20 e il 22 marzo, ma tale eventualità rimane da verificare nei prossimi giorni.