Preti pedofili: verifiche anche in provincia di Treviso
Rientrano nell’ambito di un’inchiesta di Ravenna
| Matteo Ceron |
TREVISO - I primi, ascoltati in mattinata in
Tribunale in un contesto protetto, hanno in buona sostanza
confermato di avere avuto rapporti sessuali con il loro prete.
Ma saranno in totale una decina i minorenni (tutti tra i 14 e i
16 anni) che verranno ascoltati tra oggi e giovedì nell'ambito
dell'incidente probatorio chiesto per don Giovanni Desio, o "don
John" come lo chiamavano i suoi fedeli, ex parroco di
Casalborsetti, sul litorale ravennate, 52 anni, originario di
Milano, e per 13 anni alla guida della parrocchia rivierasca.
Fino a inizio dell'aprile scorso, quando era stato arrestato in
canonica dalla squadra Mobile per adescamento e atti sessuali
con ragazzini di 14 e 15 anni. Due, delle province di Ravenna e
Bergamo, quelli ai quali si faceva riferimento nell'ordinanza
del Gip Rossella Materia che lo aveva portato in carcere sulla
base di intercettazioni esplicite. Ma le verifiche della polizia
si erano poi estese su altre province italiane, tra cui Treviso.
Due i fattori che avevano potenzialmente esposto giovani di
varie provenienze alle attenzioni dello "zio John": la passione
per il cinema che lo portava a lunghe trasferte pure all'estero;
e il fatto che Casalborsetti, quale località turistica, abbia
richiamato famiglie da altri territori.
Alle prime audizioni, davanti allo psichiatra Sergio Maria
Corazza incaricato dal giudice, oltre al Gip Materia, al Pm
Isabella Cavallari titolare del fascicolo e all'avvocato della
difesa Battista Cavassi, era presente anche l'avvocato Giovanni
Scudellari per conto di alcuni dei minori.
Don Desio si trova ancora in carcere a Forlì dopo che il Gip
aveva respinto la sua richiesta di domiciliari in una sorta di
clinica psichiatrica per sacerdoti che si trova sulle colline
umbre in provincia di Perugia. In seguito a ulteriore ricorso,
per il 23 luglio è stata fissata udienza davanti al Tribunale
del Riesame di Bologna. Per don Desio la notorietà mediatica era
arrivata già a metà febbraio scorso, quando con il suo suv Bmw
nuovo da 35 mila euro, e un tasso alcolemico di quasi quattro
volte oltre il limite consentito per mettersi alla guida, era
finito in un canale ed era stato salvato in extremis da alcuni
parrocchiani.