Prefetto cacciato dalla cena. Aveva con sè il cane
L'episodio a Cimadolmo: Maria Augusta Marrosu non poteva tenere il proprio animale in ristorante
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CIMADOLMO – Prefetto cacciato dalla cena perché accompagnato dal cagnolino. L’episodio è accaduto lunedì sera al ristorante Grave di Papadopoli Da Maurizio a Cimadolmo.
Una cameriera si è avvicinata al Prefetto ricordandole che gli animali non possono entrare in ristorante. Passano un paio di minuti e Maria Augusta Marrosu esce dal ristorante, minacciando denunce.
Si stava tenendola serata conclusiva della rassegna “Bianco dolce fresco asparago”: in sala erano in centoquaranta. Ivitata anche il Prefetto Marrosu giunta con l’autista, accompagnata dal marito e dall'inseparabile cagnetta Olga.
Appena dopo i risotti ecco il fattaccio: una cameriera si accorge che in sala non ci sono solo i commensali, ma anche la piccola Olga. La cagnetta di Maria Augusta Marrosu, quasi assonnata nella borsetta a tracolla proprio di fianco al prefetto. Le ricorda che in ristorante non possono rimanere gli animali.
Lei si alza, va in cucina, inizia il dbattito con i proprietari, ma il titolare è irremovibile. Il Prefetto dunque se n’è andato minacciando denunce, mentre il titolare ha ricordato che «la legge è uguale per tutti».
Le polemiche non hanno tardato ad arrivare. "Trovo gravemente scorretto - ha detto l'ex europarlamentare Andrea Zanoni - impedire l’accesso ad proprietario con il proprio cagnolino, tenuto dentro ad una cuccia a tracolla, soprattutto se non si ha ben evidenziato il divieto e perciò ritengo utile invitare tutti i cittadini che hanno un cane, tutti coloro che amano gli animali e tutti quelli che sono per il rispetto delle leggi in materia, a boicottare questo ristorante, dove la correttezza e le buone maniere non sono di casa, facendo passaparola con amici e conoscenti".