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29 marzo 2024

Treviso

"Potrei vivere ovunque, ho scelto Treviso". Il padre di Cartoni morti si racconta

Andrea Lorenzon ha 29 anni e quasi un milione di follower su Youtube

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Andrea Lorenzon

TREVISO - Potrebbe vivere in qualsiasi città del mondo, col lavoro che fa. E ha scelto Treviso. Andrea Lorenzon, padre di Cartoni Morti, canale che su Youtube conta quasi un milione di follower e su Facebook ha superato i 650.000 seguaci, si è trasferito da un paio di anni nel capoluogo della Marca. E’ qui che prendono vita quei cartoni che stanno conquistano il web. Perché proprio Treviso e perché Cartoni “morti”, lo abbiamo chiesto ad Andrea che, a 29 anni, ha un lavoro che gli permette di fare ciò che tutti vorrebbero: guadagnare divertendosi.

 

Originario di Portogruaro, Andrea ha deciso di trasferirsi a Treviso soprattutto per la posizione: non è lontana dalla sua città di origine, dove stanno i familiari, da Trento, dove vive la sua ragazza, e dal Canova, aeroporto che gli permette di volare spesso in giro per fiere, eventi, città. “E’ anche carina– aggiunge Andrea –, a misura d’uomo, e la vita non costa troppo”. Nel trevigiano Andrea Lorezon ci aveva già passato 5 anni: dal 2012 al 2017 ha frequentato l’Accademia Teatrale Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto. Per portare a termine questo percorso di studi, aveva lasciato un lavoro come dipendente in un’azienda di grafica. Ma gli sbocchi lavorativi nel mondo del teatro sembravano pochi e per questo Andrea, sfruttando le conoscenze da grafico e ciò che aveva imparato in Accademia, si è buttato sul web.

 

“Quando ho creato Cartoni Morti (morti è un po' il contrario di animati) – racconta – l’ho fatto sapendo che sarebbe stato il mio lavoro. Avevo già un mio canale Youtube, e nel luglio 2017 mi è venuta quest’idea: animazioni e storie semplici, anche demenziali, che fanno capire qualcosa o fanno ridere e basta. I cartoni mi davano la possibilità di spaziare in tanti ambiti: dal sociale, all’attualità, alle pure parodie di altri cartoni”.

Andrea ha fatto il botto con un video su Matteo Salvini, “Matteo aggiusta tutto”: milioni di visualizzazioni per un cartone animato di pochi in cui spiega in modo semplice il modus operanti dell’ex ministro, quello che sta “vicino alla gente”. “Non esiste un filo conduttore in quello che faccio – spiega Andrea – il mio lavoro serve ad intrattenere, che io parli di politica, di argomenti alti, di temi sociali, o di cartoni animati. L’idea del cartone su Salvini mi è venuta guardando una trasmissione in tv, sentendo parlare l’ex ministro: possibile – mi sono chiesto – che la gente si faccia abbindolare così? Nel video spiego un concetto semplicissimo, che a me sembra palese. Eppure”.

Lorenzon spiega che a lui non interessa educare le persone, trasmettere specifici messaggi. Il suo è un lavoro. L’impiego con cui si mantiene.

 

La domanda sorge spontanea, per chi di Youtube non ne sa niente: “Come guadagna Andrea?”

“Ho iniziato a lavorare al progetto a luglio 2017 e a febbraio dell’anno dopo avevo già un’entrata sicura – risponde il ragazzo – Uno stipendio mi ha permesso di trasferirmi a Treviso prendendo in affitto un piccolo appartamento. Le entrate arrivavano inizialmente attraverso gli sponsor sui video Youtube, da cui prendo una percentuale. Devi essere partner Youtube, aprire un conto on line, e più visite hai più guadagni – spiega -. Sono però cifre molto piccole, ed è per questo che bisogna trovare altre entrate. Io sono riuscito ad avere un manager e a ottenere collaborazioni con aziende con chiedono video sponsorizzati per videogiochi, film, compagnie telefoniche. L’abilità sta nel pubblicizzare i prodotti sempre con i Cartoni morti, intrattenendo il pubblico con cose divertenti anche se si tratta di uno spot”. Su Youtube, Cartoni Morti sta per raggiungere il milione di seguaci. La pagina Facebook conta 670.000 follower, l’account Instagram 112.000.

 

Anche dai social arrivano introiti? “Con Facebook ho una partnership grazie alla quale guadagno qualcosa, ma random. Facebook funziona soprattutto come strumento per dare visibilità ai miei video, che grazie a questo social viene raddoppiata. Instagram è un mondo a sé: ho cominciato a pubblicare alcune vignette ma non funziona tanto, lo uso come account personale per comunicare con chi mi segue, ma non è per me una fonte di guadagno”. Andrea non vuole essere chiamato Youtuber, né tanto meno influencer. Lui è un attore, un grafico, un creativo che ha trovato un proprio spazio sul web. Con un lavoro che ancora non tutti riescono a comprendere. E ha tal proposito ha confezionato un video “Trovati un lavoro vero”, in cui un operaio reduce dalle otto ore cerca di fare la morale al protagonista, disteso sull’amaca a pensare. “Io mi dedico al mio lavoro a tempo pieno, mi impongo si stare al computer otto ore al giorno, ma in realtà non stacco mai. Qualsiasi cosa può essere un imput per una nuova idea e anche la sera, quando mi distendo sul divano, mi ritrovo a pensare”.

 

Se i cartoni morti di Andrea non hanno un filo conduttore, ci sono personaggi che ritornano spesso. Come il sindaco di Lignano. Un uomo stimato, riverito, acclamato. Come mai tutta questa riverenza per il sindaco di Lignano? La risposta si trova nell’esperienza vittoriese di Andrea. “Quando studiavo all’Accademia Da Ponte – ricorda – facevamo spesso rappresentazioni a Vittorio Veneto e nel circondario. Quando veniva a vederci il sindaco di qualche paesino erano tutti in fibrillazione. “Stasera c’è il sindaco! Dobbiamo far bene, c’è il sindaco!”, dicevano. A me faceva un po’ ridere la cosa: tutti emozionati per la presenza del primo cittadino di un paesino di periferia di poche migliaia di abitanti. E così, nei Cartoni Morti, mi è tornata in mente questa cosa che mi era rimasta impressa. E ho pensato al Lignano, città balneare dove vado spesso in vacanza e che quasi tutti conoscono come meta turistica. Il sindaco di Lignano doveva per forza essere un personaggio super riverito”. “Come Lignano, cerco di inserire nei miei video molte ambientazioni venete e friulane – continua Andrea - modi di dire tipici, cose insomma che non siamo abituati a vedere nei cartoni”.

 

Progetti per il futuro? “I miei primi video - ricorda Andrea - erano parodie di Dragonball. Cartoni che hanno riscosso un grande successo e ora, a distanza di due anni, dopo migliaia di richieste del tipo “rifacci Dragonball”, ripropongo questo cartone, ma con le voci originali, compresa quella di Giorgio Vanni, che canta la sigla”. I doppiatori italiani di Dragonball e il noto Vanni si sono detti entusiasti di entrare nel progetto di Andrea e, quest’autunno, il video sarà on line.

Per il resto, Andrea continua con quello che è stato il suo impegno fin dall’inizio: un video a settimana, su qualsiasi cosa gli passi per la mente. Cose che – parlano i numeri – piacciono un sacco.

 


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