CASTELFRANCO – Ospedale di Castelfranco, c’è contrapposizione sul numero dei posti letto. Da una parte la Regione, che ha diffuso un comunicato in cui parla di un aumento dei posti letto da 300 a 374, dall’altra il comitato Difendiamo il nostro ospedale, che fa delle precisazioni sui numeri fornendo un altro punto di vista.

“Il numero "374" associato al nostro ospedale non si riferisce, come apparentemente sembrerebbe, all'ospedale generalista che ci occupiamo di difendere – scrive il comitato Difendiamo il nostro ospedale su Facebook - ma alla somma tra i 138 posti letto assegnati allo Iov - per una sede staccata soltanto provvisoria - e i posti letto che la regione intende attribuire all'ospedale generalista. Sottraendo a 374 posti letto i 138 posti letto per lo Iov (erano 150, ma ora stando a quanto diffuso dalla stampa si sarebbero ridotti per volontà della Regione), risulterebbero dunque 236, contro gli attuali 300, i posti dati in futuro all'ospedale generalista. Non posti in più, ma in meno. E non è ancora tutto.

Ai 236 posti letto dell'ospedale generalista, ne vanno sottratti 25 che il comunicato stampa del Gruppo Zaia conteggia ma che si riferiscono a un ospedale di comunità al momento inesistente, tutto da fare e che, in ogni caso e nonostante l'importanza che potrà rivestire in futuro, non è un ospedale e non va considerato come tale. Si scende, allora, a 211 posti letto per l'ospedale generalista. E non è ancora tutto.

Ai 211 posti letto dell'ospedale generalista, altri 25 vanno tolti dal calcolo in quanto destinati a "pazienti oncologici fuori regione". Si scende ulteriormente, così, a quota 186 posti letto. 

Cosa vuol dire tutto questo? La Regione Veneto intende tagliare da 300 a 186 i posti letto dell'ospedale generalista di Castelfranco. Tagliare, non aggiungere, non concedere. Infatti, tutto ciò che l'amministrazione regionale concede, parlando di grandi investimenti per il futuro, sono 36 posti letto, aggiunti a quelli inizialmente immaginati e destinati presumibilmente alla medicina generale, alla pediatria e alla patologia neonatale, alla neurologia. Concessioni minime, che purtroppo non cambiano la sostanza”.

(Nella foto - da Facebook - una manifestazione organizzata dal comitato Difendiamo il nostro ospedale)