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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

Polemica furiosa sul traforo a Vittorio Veneto. Dus attacca, Da Re risponde: "Affermazioni imbecilli"

Dura replica dell'ex sindaco all'offensiva del capogruppo Pd

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Polemica furiosa sul traforo a Vittorio Veneto. Dus attacca, Da Re risponde:

VITTORIO VENETO - Toni accesi in città nel giorno dell’abbattimento dell’ultimo diaframma del traforo di Sant’Augusta. A riaccendere la polemica un post del capogruppo Pd Marco Dus, che ieri sera – attraverso la propria pagina Facebook – ha lanciato un vero e proprio attacco all’operato dell’amministrazione Da Re.

 

“Su questa, come su altre opere presenti in città, uno dei maggiori problemi è stata la gestione da parte della precedente amministrazione e la sua completa incapacità di dialogo con i cittadini. Quando siamo subentrati noi, abbiamo dovuto metter mano a numerosi conflitti legali in essere” ha dichiarato l’esponente Pd.

 

Dus si è dichiarato “contento di aver contribuito con il mio voto al proseguimento di quest’opera fino all’ospedale, creando pertanto una vera circonvallazione”. Il riferimento è al consiglio comunale del luglio 2015, anche se i meriti del Pd, secondo il capogruppo, non si fermano qui.

 

“Il governo Renzi per il tramite del ministro Delrio hanno poi fatto il resto: cioè mettere i soldi per la progettazione del secondo stralcio, che sta avanzando molto speditamente – scrive Dus - Credo che quest'opera potrà essere utile al 100% solo quando sarà completato anche il secondo stralcio. Inoltre sono contento che come gruppo consigliare e come Partito Democratico cittadino si sia proposta un'alternativa sull'uscita/entrata sud attuale, diversa rispetto al progetto supportato dalla Lega Nord che prevedeva di passare sotto le scuole, attraversare il Meschio e uscire sulla statale. L'attuale uscita su via Carso ha sicuramente delle criticità ma va vista come un'uscita secondaria che sarà sottoutilizzata appena il secondo stralcio sarà completato”.

 

E’ arrivato quindi, da parte dello stesso capogruppo, l’invito al ministro Graziano Delrio e all’onorevole Roger De Menech, per discutere delle opere che stanno avanzando in città. La speranza è quella che il prossimo governo non blocchi il finanziamento del secondo stralcio: “altrimenti quest’opera sarà incompleta” sostiene Dus.

 

Dura la replica dell’ex sindaco e ora consigliere leghista Gianantonio Da Re: “L’imbecillità delle affermazioni del capogruppo nasce dalla non conoscenza della problematica del traforo. L’unica cosa che hanno fatto Dus e questa amministrazione è stato peggiorarne l’uscita, facendo un’azione riduttiva e deviando il traffico tutto su Sant’Andrea. Non si sono mai preoccupati del finanziamento, che è stato voluto dalla mia amministrazione e non da Tonon. Basta guardare cos’hanno votato a suo tempo in consiglio comunale”.

 

L’accusa del segretario nazionale del Carroccio è quella di incoerenza, e su questo punto Da Re ha richiamato le ultime elezioni amministrative: “Tonon e compagnia hanno sempre votato “no” al traforo, un’opera da sempre osteggiata dal Pd. L’alleanza col candidato “No traforo” (Alessandro Mognol, ndr) li ha portati a vincere le elezioni. Bugie in campagna elettorale e bugie oggi che cade l’ultimo diaframma: è classico dei democristiani, oggi Pd, dire tutto e il contrario di tutto”.

 

E non è mancata anche una stoccata sul secondo stralcio dell’opera: “Per i finanziamenti ci vorrà ancora tanto tempo – ha chiosato Da Re – Magari altri 70 anni”.

 



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