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29 marzo 2024

Montebelluna

"Piave a rischio con quattro nuovi progetti"

Mobilitazione generale a Crocetta per difendere il Piave

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

CROCETTA DEL MONTELLO – “Salviamo il nostro Piave” è lo slogan usato dalle minoranze di Crocetta contro i nuovi progetti che minacciano le aree tutelate del Piave. La lista civica Nuova Energie per Crocetta dice “adesso basta” dopo l’ennesima minaccia al fiume sacro alla patri: “Salviamo il nostro Piave – tuonano i consiglieri del gruppo di opposizione -. È tempo di agire”. Quattro i progetti in itinere un maxi depuratore che servirà 8 comuni, un canale di scolo, il nuovo ponte e 3 casse d’espansione.

“Sono già iniziati i lavori per la costruzione, in fondo a via della ghiaia, di un depuratore intercomunale dimensionato per 38mila abitanti – spiegano -. Raccoglierà e tratterà le acque di fognatura di 8 comuni. Inizieranno a breve i lavori per la costruzione del canale di scolo del nuovo depuratore alla “busa” del torrente Nasson: un canale profondo e in larga parte scoperto per il flusso depurato dove ossigenarsi”. Un canale che le minoranza spiegano, sarà a ridosso dell’abitato, i cui residenti dovranno imparare a convivere con la puzza.

Inoltre: “Di un nuovo ponte per alleggerire il traffico su Vidor si parla da molto tempo e sembra adesso certo che sarà realizzato sulla strada della ghiaia”. Le minoranza spiegano che così si andrà contro a ogni logica contro il consumo di suolo e di tutela ambientale visto che da sempre i ponti si fanno nel tratto più ravvicinato tra le sponde a non in quello più largo. Ma l’elenco delle minacce al fiume prosegue.

Tre enormi casse di espansione, che iniziano dalla zona della ghiaia e finiscono a Santa Mama, larghe come tutta l’ansa del Piave, chiuse con muri alti fino a 8 metri”: opere che dovrebbero servire a tutelare le comunità a valle e che casualmente iniziano presso i cantieri di lavorazione della ghiaia, una bella comodità per i cavatori. Quattro progetti complessivi che riguardano una delle zone naturalistiche di maggior pregio del Veneto che l’Unione Europea ha classificato SIC (Sito d’interesse comunitario) e ZPS (Zona di protezione speciale).

Il timore è che: “Le grave del Piave di Crocetta e Ciano non esisterebbero più. Non possiamo accettare la distruzione di un’area di grandissimo valore naturalistico. Di rilevante significato storico, che fa parte, da sempre del nostro comune patrimoni. Non possiamo rimanere inerti di fronte alla distruzione del nostro paesaggio. Oltre all’imperativo morale, anche considerazione di natura economica, viste la crescenti e molteplici opportunità offerte da un turismo responsabile, devono impegnarci tutti nella difesa del nostro prezioso, unico, territorio che deve essere assolutamente preservato per il futuro nostro e delle nuove generazioni”.

 



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