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29 marzo 2024

Treviso

Piano cave, Zanoni: “A Treviso ci sono già 69 milioni di metri cubi scavabili”

Il consigliere regionale dopo l’approvazione della legge: “Il provvedimento condizionato dalle troppe autorizzazioni concesse in passato”

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andrea zanoni

TREVISO - “Abbiamo scritto una pagina storica di questo Consiglio, perché dopo 36 anni viene data attuazione alla legge che prevedeva l’approvazione del Piano regionale di attività di cava (Prac). Da allora sono passate otto legislature e 12 giunte. Un vuoto normativo di pianificazione che non è stato certo senza conseguenze. Anzi, sono ferite della nostra terra ben visibili e che mai si potranno rimarginare”. Così il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni, relatore di minoranza sul Prac, commenta il provvedimento approvato in aula con 31 voti favorevoli.

“Pensiamo al preoccupante fenomeno della realizzazione di cave sottofalda, cave che hanno portato ‘a giorno’ la falda acquifera privandola della difesa naturale, il suolo, dall’inquinamento - spiega il vicepresidente della commissione Ambiente - Non dimentichiamo poi i gravi episodi di corruzione legati al rilascio delle autorizzazioni, con tanto di lingotti d’oro intascati da chi doveva dare ‘il via libera’ e successivi processi in tribunale che sono andati avanti per anni”.

Secondo Zanoni, nonostante sia finalmente arrivata l’approvazione, questo Piano cave presenta grosse criticità e lacune per quanto riguarda la Valutazione ambientale strategica (Vas), il Rapporto ambientale e la Valutazione di incidenza ambientale (Vinca).

“Il non assoggettare il Piano ad una nuova procedura Vas, nonostante la precedente fosse stata svolta in un contesto ambientale ormai ‘vecchio’, è sbagliato. Questo secondo noi ha determinato una valutazione non sufficientemente approfondita su questioni ambientali diventate ormai emergenza, come la siccità causata dai cambiamenti climatici e la contaminazione delle falde acquifere in alcune aree, con particolare riferimento alle sostanza perfluoralchiliche (Pfas e Pfoa)”.

Zanoni si sofferma infine sulle volumetrie dei materiali da scavare, facendo alcune puntualizzazioni: È stato detto che in provincia di Treviso questo Piano prevede zero metri cubi di sabbie e ghiaia da estrarre. Non è un’affermazione corretta, poiché ci sono le cosiddette riserve, ovvero le autorizzazioni già acquisite dai cavatori. E a Treviso ci sono già 69 milioni di metri cubi scavabili, 18,6 nei prossimi dieci anni. Altro che zero - sottolinea Zanoni- Tutta la programmazione del Piano si porta dietro una palla al piede che si chiama ‘riserve’ e che la condiziona pesantemente. Riserve che sono state agevolate grazie al vuoto pianificatorio lungo 36 anni, dovuto all’incapacità della politica veneta. Si tratta quindi un Prac monco, condizionato dagli errori del passato”.

Questo piano nei prossimi dieci anni prevede le seguenti quantità, espresse in milioni di metri cubi, di sabbia e ghiaia che si potrà scavare grazie a nuove autorizzazioni: per Verona 5, Vicenza 4,5, Treviso 0,0.

 


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