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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

Permasteelisa realizza l'allestimento del "Musee de l'homme" di Parigi

Dopo 6 anni di lavori di restauro ha riaperto al pubblico il rinnovato museo

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Permasteelisa realizza l'allestimento del

VITTORIO VENETO – Nello scorso mese di ottobre è stato inaugurato dopo sei anni di lavori di rinnovamento lo storico “Musée de l’Homme” di Parigi, fondato nel 1938 come parte del Museo Nazionale di Storia Naturale dedicata allo studio della storia, dello sviluppo e dell’evoluzione dell’uomo lungo il corso dei secoli e dei millenni. Collocato nell’ala Passy dello storico e prestigioso Palais du Chaillot di piazza del Trocadero, il Musée de l’Homme è stato completamente rinnovato dal punto di vista architettonico sotto la direzione dello studio di architettura Brochet-Lajus-Pueyo, vincitore del concorso indetto nel 2006 per la riprogettazione degli spazi interni, mentre l’allestimento museale è stato progettato dall'agenzia Zen + DCO di Zette Cazalas.

 

Il Gruppo Permasteelisa ha lavorato a stretto contatto con lo studio Zen + DCO per la progettazione e realizzazione di tutti gli elementi necessari per l’esposizione delle importanti opere che questo museo contiene, una su tutte l’unico cranio integro esistente dell’uomo di Cro-Magnon, contribuendo con il proprio know-how alla realizzazione del museo, dando vita alle idee architettoniche sia visive che tattili ideate dagli architetti.

Il nuovo Musée de l’Homme, attraverso uno spazio complessivo di 16.000 mq su quattro piani, con oltre 3.000 mq di allestimento museale e oltre 70.000 oggetti esposti sviluppa nell’esposizione permanente tre grandi tematiche generali: comprendere l’Uomo e il ruolo che esso ricopre tra gli esseri viventi, raccontare le sue origini e interrogarci sui margini di adattamento nel mondo di domani.

 

Il progetto architettonico del nuovo allestimento è ispirato ai concetti di trasparenza, integrazione ed armonia con l’ambiente ed è ottenuto grazie all’utilizzo estensivo della luce naturale: l’aumento delle dimensione delle finestre preesistenti e l’apertura di un pozzo di luce nel padiglione principale, con la rimozione di parte del soffitto, hanno contribuito ad inondare di luce le zone centrali del museo.

 



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