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25 aprile 2024

Treviso

Pere, nella Marca metà raccolto distrutto dalla cimice asiatica

Colpito tutto il territorio da Nervesa della Battaglia a Montebelluna fino a San Biagio di Callalta, meglio la raccolta delle mele

| Isabella Loschi |

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Pere, nella Marca metà raccolto distrutto dalla cimice asiatica

TREVISO Annata da dimenticare per le pere nel tevigiano, che più di tutta l’altra frutta ha subito un attacco senza precedenti dalla cimice asiatica. La Halyomorpha halys, questo il nome scientifico dell’insetto arrivato dall’Asia, ha colpito in tutto il territorio, da Nervesa della Battaglia a Montebelluna fino a San Biagio di Callalta, causando perdite fino al 50% della produzione.

“Quest’anno le cimici hanno preso di mira soprattutto le varietà William e Kaiser – spiega Antonio Borsetto, vicepresidente dei frutticoltori di Confagricoltura Treviso -, nonostante molti abbiano impiantato le fitte reti antinsetto. Una batosta che non ci aspettavamo, che ci ha portato a buttare via un sacco di prodotto: il tessuto dei frutti in formazione è stato interamente succhiato dagli insetti, causando un effetto sughero con deformazione, marcescenza e nanizzazione.

Un po’ meglio è andata alle varietà Abate e Decana, forse meno graditi dall’insetto, dove le perdite sono state attorno al 30%. Il bilancio, però, è negativo. Nonostante gli allarmi, il pericolo dell’insetto è stato sottovalutato. La Regione ha consentito l’utilizzo di un prodotto efficace, ma con utilizzo limitato a una volta. La deroga è stata data quando i danni erano già compiuti. Bisogna entrare nell’ordine di idee che la cimice asiatica dev’essere considerata come una calamità naturale, alla stessa stregua di una grandinata o di una tromba d’aria”.

Meglio è andata con le mele, a cominciare dalle Gale estive alle Golden, in raccolta. “Il danno è stato minore – spiega Borsetto -. Diciamo il 15% di mele totalmente da buttare, oltre a un 15% che, a causa di qualche puntura, è stato venduto come prodotto di seconda scelta. Siamo un po’ preoccupati per le Fuji, che sono l’ultimo frutto in raccolta tra una settimana e l’anno scorso vennero particolarmente colpite dalle cimici, forse perché non avevano più niente altro da mangiare.

Per ora i kiwi sembrano "salvi". "Ma è presto per dirlo - mette in guardia Borsetto - dobbiamo attendere la raccolta, perché sulla scorza pelosa non si vede la puntura e solo aprendo i kiwi si vede effettivamente il danno”.

In generale, per la frutta, una stagione non troppo felice. Oltre alle cimici, c’è stato il problema del freddo tardivo, che ha causato problemi nell’allegagione per ciliegie, pesche e albicocche, con il risultato di una produzione scarsa

 


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Isabella Loschi

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