29/03/2024nuvoloso

30/03/2024pioggia debole

31/03/2024pioggia debole e schiarite

29 marzo 2024

Economia e Finanza

Pensione anticipata, le nuove misure allo studio

|

|

Pensione anticipata, le nuove misure allo studio

"Prosegue l’iter della riforma pensionistica e, insieme all’Ape, ossia l’anticipo pensionistico per gli over 63 che sarà la prossima via d’uscita per la pensione anticipata", riporta 'La Legge per Tutti' il governo sta studiando ulteriori novità. Tra queste la cosiddetta 'uscita precoce' con 41 anni di contributi. Ecco le misure allo studio dell'esecutivo per chi "vuole andare in pensione, già dal prossimo anno".

La colonna portante della riforma  è l’Ape, l’anticipo pensionistico per gli 'over 63' finanziato con un prestito bancario, assicurato ed erogato con la preventiva certificazione dell’Inps. "L'Ape permetterà l’uscita anticipata al lavoro a chi ha superato 63 anni grazie a un prestito garantito dagli istituti di credito. Questo prestito dovrà essere rimborsato a rate in 20 anni. Il prepensionamento avrà, dall’altro lato della bilancia, delle penalizzazioni che andranno a decurtare l’assegno pensionistico rispetto a quello 'pieno' (che altrimenti si avrebbe ricevuto alla normale età pensionabile). Tuttavia tali penalizzazioni saranno in parte compensate per alcune fasce di lavoratori da un meccanismo di detrazioni fiscali".

Il secondo punto della riforma dovrebbe "riguardare i cosiddetti 'precoci' ossia coloro che hanno iniziato a lavorare, e dunque hanno versamenti contributivi, già tra i 14 e i 18 anni di età. Si pensa di riconoscere a tale fetta di lavoratori – che, avendo iniziato prima degli altri, è anche sottoposta a maggiore 'usura' – un riconoscimento di un bonus contributivo di 4 o 6 mesi l’anno; ciò consentirà loro di pensionarsi anche con 41 anni di contributi complessivi".

Il Governo sta valutando "la possibilità di allargare il bacino della 'no tax area', della quale allo stato attuale possono beneficiare i pensionati 'under 75' con un reddito pensionistico inferiore ai 7.750 euro annui e gli 'over 75' con assegni annuali non superiori agli 8mila euro. Si pensa di alzare il tetto per tutti i pensionati a 8.124 euro, allineandolo sostanzialmente a quello già previsto per i lavoratori dipendenti Usuranti Altra misura allo studio è quella della semplificazione dei requisiti per i lavoratori impiegati in mansioni 'usuranti'".

Potrebbe essere previsto anche "un pacchetto di misure per chi è già in pensione e vive con un assegno molto basso: tra le tante misure attualmente allo studio quella più gettonata punta su una consistente estensione della platea dei beneficiari della quattordicesima mensilità, oggi ristretta solo agli assegni sotto i 750 euro mensili corrispondenti a 9.786 euro e 86 centesimi lordi l’anno. L’intervento del Governo dovrebbe portare a un innalzamento della quota a 12-13mila euro lordi annui".

 



Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×