MONTEBELLUNA – Scatta la fase 2 della pedonalizzazione del centro. In Giunta è passata un’informativa che prevede la realizzazione di una serie di interconnessioni tra le piste ciclopedonali al fine di favorire la mobilità leggera (in allegato la planimetria). Si tratta di una rete di interconnessione che trova il suo epicentro nell’area pedonalizzata dell’ex Corso Mazzini. Si tratta di un riordino che, per le due ruote e i pedoni, comporta un aumento di circa 1700 metri di percorsi dedicati. Si allega per rendere perspicua la spiegazione la planimetria elaborata dall’ufficio lavori pubblici.

Tale rete di interconnessione è composta da tre tipologie di intervento.

La prima attiene ai nuovi tracciati ricavati coi sensi unici, ad esempio il tracciato in via dei Martini/Serena e all’incrocio fra via dei Martini, la biblioteca e via Sansovino; oppure i percorsi spariti e recuperati per i pedoni come il marciapiede appena ripristinato in via Manin.

La seconda tipologia attiene i percorsi finora preclusi alla biciclette e che, invece, o sono già stati attivati o si intende attivare a breve. È il caso dei percorsi nord-sud all’interno del Parco Manin, fino a poco tempo fa preclusi ai ciclisti. Si tratta di percorsi che mettono in sicurezza gli amanti delle due ruote che salgono dal quartiere di Guarda dalla via Galilei considerata impraticabile nel tratto che adduce alla rotatoria con via Bergamo e via Roma. Similmente, raccogliendo il consiglio del comando della Polizia Locale si sta studiando la possibilità di trasformare in percorsi ciclopedonali monodirezionali i marciapiedi del corso Mazzini che dal semaforo arrivano a piazza 4 Novembre.

La terza tipologia attiene invece i corridoi già oggi potenzialmente a disposizione delle biciclette ma non tracciati e, quindi, non in sicurezza. È il caso del più importante e straordinario asse ciclopedonale incompiuto che sia stato concepito per il centro cittadino ancora 30 anni fa dall’architetto Tirindelli. È obiettivo dell’Amministrazione tracciare a terra tale itinerario che dalla stazione attraversa Parco Manin, piazza D’Annunzio, piazza Marconi, piazza Petrarca e, sfondando il diaframma nella galleria Silvio Pellico, attraversa piazza Oberkochen, Corte Maggiore per giungere fino al duomo. La necessità di introdurre i semaforini di attraversamento pedonale è quella di consentire la tracciatura di tale percorso.