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25 aprile 2024

Castelfranco

Pedemontana: M5S, privati investono zero e guadagnano il 90%

Replica assessore De Berti: "Dalle minoranze falsità"

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Pedemontana: M5S, privati investono zero e guadagnano il 90%

CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - "Il privato prende tutto, ai veneti non resta che sborsare. La Pedemontana si prospetta come un pessimo affare per i veneti, che si trovano di fronte a un concessionario cui - e il gioco di parole non è casuale - è concesso davvero tutto".

Così i consiglieri regionali del M5S Jacopo Berti, Erika Baldin, Manuel Brusco e Simone Scarabel sulla Pedemontana e sulle sue ripercussioni immediate e future.

 

"Oggi - continuano - al momento del voto in Prima e Seconda commissione, siamo usciti dall'aula a testimonianza del nostro sdegno dinanzi a una vicenda che la maggioranza consiliare e il governo veneto stanno portando avanti a marce forzate. Non ci vengano a prendere in giro: qua il privato, senza pagare nulla, avrà ricavi per miliardi di euro. Quale business, investendo zero euro e con zero rischi, ti dà il 90% di ricavi lordi?".

 

"Il privato ha usato fino ad oggi solo soldi pubblici, e parliamo di 615 milioni di euro - proseguono - ne ha messi zero e dopo 6 anni siamo ancora circa al 20% dei lavori. Oggi hanno pure finito i soldi e vengono a chiederli di nuovo a noi. E Zaia cosa fa? Pur di salvare il concessionario, tradisce i veneti e mette le mani in tasca a tutti noi per dare i soldi ai privati insolventi". Secondo i pentastellati "la Regione metterà immediatamente nelle mani del privato 300 milioni di euro provento delle tasse, che serviranno al concessionario come fidejussione per farsi finanziare dalla banca. Ma non si è vista mai una fidejussione che si trasforma in denaro sonante prima ancora che si vada in banca".

 

"Questo - concludono - è inaccettabile e chi ha deciso di portare avanti questo progetto dissennato senza neppure ascoltare le minoranze dovrà risponderne davanti ai veneti, traditi sull'altare degli interessi da chi aveva fatto loro un sacco di promesse appena due anni fa". 

 

DE BERTI: “SULLA PEDEMONTANA VENETA DALLE MINORANZE TROPPE FALSITÀ, STRUMENTALIZZAZIONI E IGNORANZA: STUDINO GLI ATTI”  

 

“Si può essere o non essere d’accordo sulle soluzioni adottate per portare a compimento quest’opera, ma almeno che le soluzioni proposte le si studi attentamente  e senza dimenticare che ci sono enti locali, popolazione, imprese e due fra i più importanti distretti industriali europei che chiedono a gran voce il completamento dell’infrastruttura. Chi ragiona per slogan, come i consiglieri del Movimento 5 Stelle, senza portare alcun contributo serio e competente alla discussione, comportandosi tutt’altro che da  amministratori pubblici, non fa certamente gli interessi dei cittadini”.      

Lo dice l’assessore regionale ai lavori pubblici e infrastrutture, Elisa De Berti, commentando le posizioni espresse dai gruppi politici del Consiglio regionale nel corso delle Commissioni Prima e Seconda, riunitesi stamane per esaminare e votare la variazione di bilancio relativa al finanziamento della Superstrada Pedemontana Veneta.

 

“Chi non ha partecipato al voto, come gli esponenti del Movimento 5 Stelle, ha cercato di giustificare quella che di fatto è una fuga dalle proprie responsabilità con frasi ad effetto ma prive di reale sostanza – prosegue De Berti – ed ha anche palesato chiaramente tutta la propria impreparazione sull’argomento. Berti e compagni ci avevano chiesto le carte e gliele abbiamo date: potevano anche leggerle e forse avrebbero argomentato sul tema con serietà, anche votando contro. Ma così non è stato”.

“I pentastellati affermano che il privato ha usato solo soldi pubblici: è falso – sottolinea De Berti –. Il concessionario ha speso sino a oggi tra i 150 e i 200 milioni per la cantierizzazione dei lavori e per lo svolgimento di attività legate alla realizzazione dell’opera. Dicono che Zaia vuole salvare il concessionario e invece Zaia è impegnato solo a salvare l’opera, quell’opera che, giova rammentarlo, tutti i sindaci dei Comuni attraversati dal tracciato e le diverse associazioni imprenditoriali di categoria che operano nel territorio veneto considerano fondamentale e chiedono fortemente alla Regione di portarne a termine l’esecuzione”.

 

“Dal quadro apocalittico dipinto dalle minoranze con toni e metodi più o meno corretti – aggiunge l’assessore – emergono una serie di enormi sciocchezze. Innanzitutto va precisato che, visto che staremmo facendo regali ai privati, questi ultimi sono chiamati a rinunciare a più di 6 miliardi di euro rispetto al contratto originariamente stipulato nel 2009. Non solo: ora gli incassi da pedaggio, che peraltro caleranno del 23 per cento per le auto e del 16 per cento per i camion, sono interamente incassati dalla Regione, che darà al concessionario soltanto un canone di disponibilità. Il privato, sempre perché gli stiamo facendo un piacere, avrà termini ultimativi per il closing finanziario da oltre un miliardo con le banche e dovrà garantire tempi certi per il pagamento degli espropri”.

 

“Occorre inoltre ricordare – continua De Berti – che l’addizionale Irpef non è una scelta dell’Amministrazione ma la conseguenza di una disposizione di una legge statale odiosa, il fiscal compact”. “Dei dati, infine, su cui riflettere – conclude l’assessore De Berti –: la Cgia di Mestre ha calcolato che la realizzazione della Pedemontana porterà al Veneto un punto e mezzo di Pil in più, e mi pare che i soldi degli espropri altro non siano che uno straordinario volano di liquidità di cui beneficerà l’intero territorio. Senza contare che per altri tre-quattro anni sarà garantito alle imprese di continuare a lavorare e a migliaia di persone di avere un’occupazione”.

 


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