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19 aprile 2024

Montebelluna

PEDEMONTANA, L’EUROPA INDAGA ANCORA

Il Commissario Ue all'Ambiente Janez Poto?nik risponde all'interrogazione di Andrea Zanoni

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PEDEMONTANA, L’EUROPA INDAGA ANCORA

MONTEBELLUNA - In seguito all’interrogazione scritta presentata da Andrea Zanoni (IdV) lo scorso ottobre , “nel novembre 2011 la Commissione ha avviato un’indagine su un’eventuale violazione delle disposizioni della direttiva 2003/4/CE” sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale da parte del progetto sulla Pedemontana.

“Dopo aver ricevuto la risposta delle autorità italiane, la Commissione, nell’agosto 2012, ha chiesto ulteriori chiarimenti. La Commissione deciderà sul seguito da dare all’indagine dopo aver ricevuto ed esaminato la risposta successiva attesa dalle autorità italiane”.

Questa è la risposta del Commissario Ue all'Ambiente Janez Poto?nik alla seconda interrogazione presentata lo scorso 23 luglio (prima interrogazione e seconda interrogazione) da Zanoni sulla possibile violazione delle direttive comunitarie ambientali e di accesso all'informazione del progetto della Pedemontana veneta, la superstrada a pedaggio che parte da Montecchio Maggiore (in provincia di Vicenza) e arriva a Spresiano (Treviso).

La Commissione è in attesa anche di informazioni circa “l’impatto ambientale del progetto che non sarebbe stato valutato in violazione delle direttive 85/337/CEE (impatto ambientale, nda) e 92/43/CEE (conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, nda)” e “l’applicazione della direttiva 2000/60/CE” (quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, nda) per verificare che “piani di gestione dei bacini idrografici d’Italia siano conformi alle norme della direttiva riguardanti lo stato chimico e quantitativo delle acque sotterranee”.

“Io e migliaia di cittadini veneti siamo curiosi di sapere cosa hanno risposto le autorità regionali agli uffici di Bruxelles, come hanno motivato il reiterato rifiuto di rendere pubblici i documenti di un progetto che comprende 38 comuni e per il quale sono stati espropriati circa 3000 soggetti, fra cui circa 1800 aziende agricole – incalza Zanoni – Parliamo di un'opera per l'approvazione della quale sono state accertati vizi procedurali e che potrebbe mettere a rischio la salubrità della falda acquifera a causa degli scarichi delle acque nei tratti di strada che saranno costruiti in trincea”.

“Attendo ansiosamente il risultato dell'indagine della Commissione. Agli uffici di Bruxelles, le autorità regionali venete e il commissario straordinario non possono di certo negare l'accesso ai documenti. Credo che presto sapremo cosa cercavano disperatamente di nascondere”.

 



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