PAT: SEGRETO DI...COMUNE
Bocche cucite sui contenuti del Piano di Assetto del Territorio
Vittorio Veneto - Numerosi i vittoriesi che ieri sera hanno partecipato alla conferenza organizzata dal Comune al teatro Da Ponte dal titolo "Piano di assetto del territorio (PAT) definiamo insieme con i cittadini di Vittorio Veneto". Delusi coloro che si aspettavano di venire a conoscenza delle scelte fatte dalla Amministrazione Comunale nel programmare il futuro del territorio cittadino.
Il Sindaco, dopo la stentata lettura del suo intervento nel quale ha elencato i punti che sono trattati nel PAT, ha lasciato, per tutta la serata, la parola all'avvocato Bruno Barel ed all'architetto Leopoldo Saccon che hanno spiegato, con grande professionalità e con molta chiarezza, che cosa è il PAT dal punto di vista legislativo ed urbanistico e quanto siano importanti sul futuro sviluppo socioeconomico della città le scelte che oggi vengono fatte.
Si è così saputo che il Piano è già stato presentato in Regione e in Provincia, ma bocche cucite sul suo contenuto. Eppure è stato detto che la legge prevede che il Piano sia discusso e condiviso già nel suo nascere con le forze sociali, politiche e produttive del territorio.
L'impressione di molti cittadini, che si sono trattenuti fuori del teatro a commentare la conferenza, è che Sindaco ed Amministrazione Comunale non vogliano far trapelare le scelte urbanistiche del piano per poi farle approvare velocemente dal consiglio Comunale senza lasciare alla città il tempo necessario per una effettiva e propositiva discussione.
Stupefacente la dichiarazione di Scottà che nell'accingersi a presentare le scelte programmatiche del territorio per i prossimi 5-10 anni ha detto che per lui ogni giornata produce degli stimoli nuovi sulle scelte da fare e che sfida chiunque al giorno d'oggi a fare una programmazione. Evidente lo sgomento e l'imbarazzo dei due relatori che erano per l'appunto chiamati a spiegare l'importanza della programmazione urbanistica del territorio che si andava a fare con il PAT.
Per saperne qualcosa di più bisogna quindi attendere che il Piano ritorni dalla Provincia, con buona pace delle sbandierate scelte di condivisione con la Città.
Francesco De Bastiani