Partecipare lancia l’allarme: «Acqua inquinata»
Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) a Vittorio superano i valori limiti
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Il “caso PFAS”, esploso nell’estate 2013 in Veneto e ritornato di attualità nelle scorse settimane, approda ora anche a Vittorio Veneto.
Nelle acque sotterranee della città le analisi eseguite dall’Arpav hanno evidenziato in alcuni casi la presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), cioè inquinanti che, bevendo quest’acqua, si accumulano nell’organismo e i cui effetti ancora non sono noti. Se la concentrazione di vari acidi oggetto dell’indagine dovrebbe essere inferiore ai 10 ng/l, in alcuni rilievi eseguiti nell’ottobre 2015 sulle acque sotterranee vittoriesi questo limite è superato di qualche punto e a volte molto di più (si veda tabella allegata qui sotto).
«L’inquinamento delle acque da PFAS riguarda gran parte della Regione e anche la provincia di Treviso. Osservando i dati pubblicati da Arpav sulla concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque, risulta che per almeno due sostanze inquinanti (PFOA e PFOS) Vittorio Veneto superi i valori limite, attestandosi tra i più alti della provincia. Per questo – afferma Partecipare Vittorio - chiediamo all’amministrazione di attivarsi presso gli enti preposti per valutare la condizione delle acque nel nostro territorio, con particolare attenzione su quali siano i valori reali di PFAS riscontrati e dove siano stati prelevati i campioni risultati positivi alle sostanze in oggetto. Al momento – concludono -, l’amministrazione non si è mossa per avvisare la popolazione e illustrare lo stato di fatto su Vittorio Veneto: per noi questa mancanza di informazione su un argomento di tale portata è grave».
La questione dovrebbe finire anche all’attenzione del consiglio comunale di questa sera, giovedì 28 aprile, con una domanda di attualità a firma del consigliere Matteo Saracino di Partecipare Vittorio.