ROMA - Immaginate di parcheggiare sulle strisce blu, di pagare il ticket per venti minuti di sosta, e di tornare alla macchina due, tre ore dopo. Immaginate (non serve nemmeno troppa fantasia) di trovare una multa sul cruscotto. E di scoprire che, quella sanzione, non è legittima. Un sogno? No: il Codice della strada.

A smontare ciò in cui abbiamo sempre creduto, e di cui - forse - siamo pure stati vittime, il ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Che spiega come, in realtà, non si possa prendere una multa per aver lasciato l'auto in sosta sulle linee blu oltre l'orario segnato sul ticket che abbiamo pagato.

La notizia è stata diffusa oggi dal Corriere della Sera: "L'eventuale evasione tariffaria - spiega il direttore generale della sicurezza stradale al Ministero dei Trasporti, Sergio Dondolini - non configura violazione alle norme del Codice della strada, bensì una inadempienza contrattuale, da perseguire secondo le procedure iure privatorum a tutela del diritto patrimoniale dell'ente proprietario o concessionario". Tradotto: sulle strisce blu, previo (qualsiasi) pagamento, la multa è scongiurata.

Il ministero ha spiegato come le sanzioni siano legittime in caso si sfolli in area di disco orario, sulle strisce bianche, ma non in area blu. E a meno che non si ometta del tutto di pagare il biglietto, i vigili non potrebbero infliggere alcuna multa per soste prolungate oltre l'orario (che avevamo) previsto. In fondo, monete e buona volontà, le avevamo messe: se poi capita qualche imprevisto - la fila in Posta è interminabile, proprio-le-scarpe-che-volevamo si affacciano in vetrina a prezzo stracciato  - noi, mica potevamo saperlo. E se, per esempio, avevamo inserito un euro nel parchimetro e poi (per cause di forza maggiore) abbiamo sostato per il triplo del tempo, non dovremmo far altro che pagare i nostri debiti, versando a chi di dovere i due euro di differenza.

Solo in caso venissimo sgamati, ovvio.