PADRE PROSCIOLTO, VOLEVA INTERCETTARE IL FIGLIO
Il giudice è pervenuto a tale decisione perchè il padre non aveva ancora mai messo in atto i suoi propositi
Treviso - Il giudice ha deciso di prosciogliere il padre che aveva installato sul telefono un software che era in grado di intercettare le chiamate del figlio adolescente. La legge vieta l’uso di questo tipo di strumentazioni. Più che le motivazioni addotte dalla difesa, che puntavano sulla tesi che il padre era preoccupato per la salute del figlio, quel che ha convinto il giudice Rosi è stato il fatto che le intercettazioni non fossero mai avvenute.
L’uomo, un cinquant’enne conosciuto in città, del resto non aveva mai nascosto al figlio l’acquisto del software e la volontà di intercettare le telefonate al figlio. Avrebbe comprato il programma utile a intercettare le chiamate del figlio direttamente in internet forse non sapendo che ne era proibito l’uso. Quando lo scorso marzo l’uomo era stato indagato, buona parte dei trevigiani aveva espresso solidarietà nei sui confronti, un padre preoccupato per un figlio, visto i pericoli in cui i giovani possono incappare in questi anni turbolenti dove le insidie di droga e alcol sono sempre dietro l’angolo.