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25 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Ospedale di comunità? C'è chi dice sì. E chi no

Sindaci e minoranze divise. Puppato e Cisl lanciano la raccolta firme

| Andrea De Polo |

| Andrea De Polo |

FARRA DI SOLIGO - Un ospedale di comunità a Farra di Soligo? Usl7 e sindaci non ci pensano proprio; Laura Puppato e Cisl, invece, lanciano la raccolta firme, sostenuti dai 35 consiglieri di minoranza di otto Comuni. Con un ultimatum: inizio luglio. Entro quella data, i 35 vogliono risposte concrete dalla commissione tecnica incaricata dall’Usl di dare una risposta alle necessità sanitarie dei 42 mila cittadini del Quartier del Piave.

 

«Un ospedale di comunità sarebbe una struttura intermedia, da utilizzare per le degenze medio lunghe e per la fase riabilitativa post operatoria» ha spiegato Aldo Lorenzon, funzione pubblica Cisl. Una struttura che, nelle altre Usl, viene spesso collocata proprio nei paesi periferici, per formare “l’altra gamba” dell’offerta sanitaria oltre agli ospedali veri e propri, concepiti per le emergenze: «Ci sono ospedali di comunità a Crespano del Grappa e Alano di Piave, i cittadini non chiederebbero troppo se ne volessero uno anche a Farra».

In attesa di vedere come risponderanno i cittadini alla raccolta firme, i consiglieri di minoranza si sono presi avanti, e per la nuova struttura hanno già trovato l’area idonea: 30 mila metri quadrati (foto in alto) tra la Provinciale e il Bon Bozzolla, un terreno (verde) già di proprietà dell’Usl7. L’ospedale di comunità sgraverebbe anche i due nosocomi già esistenti a Conegliano e Vittorio Veneto: «Il reparto di ortopedia, da quando è stato aperto a Soligo, ha sgravato del 15-20 per cento quello di Conegliano» spiega Lorenzon. I sindaci, però, hanno già bocciato l’idea: altro cemento, e un nuovo edificio? Meglio salvare quelli già esistenti. L’Usl7, pur non rispondendo ufficialmente ai consiglieri, fa capire di remare dalla stessa parte dei sindaci.

 

Ci prova Laura Puppato, senatrice Pd, a smuovere le acque: «È sconcertante che, per usufruire di alcuni servizi sanitari, i cittadini di questa zona siano "incentivati", anche attraverso le prenotazioni al CUP o aperture troppo limitate di alcuni ambulatori, a recarsi a Conegliano, Vittorio Veneto e Godega per una visita o un esame. E cosa accadrà quando scadrà il contratto di affitto presso il Bon Bozzolla di Soligo? Questo è un territorio che è stato tra i primi a smantellare gli ospedali e a scegliere la medicina territoriale. Quindi bisogna mantenere, sviluppare, razionalizzare e potenziare i servizi e i poliambulatori presenti ora e che servono un bacino di circa 42 mila abitanti».

I consiglieri non si fidano della commissione Usl, della quale fanno parte anche Angela Colmellere, Fabio Sforza e Giuseppe Nardi, i sindaci di Miane, Pieve e Farra. Entro marzo, hanno promesso una risposta. Difficilmente sarà l’ospedale di comunità.

 



Andrea De Polo

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