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28 marzo 2024

Cronaca

"Open Arms può entrare in acque italiane", Tar accoglie ricorso. Il "no" di Salvini non vale nulla

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"Il Tar ci dà ragione e dispone che alla nostra imbarcazione venga consentito l’ingresso in acque territoriali italiane per dare soccorso alle persone a bordo". Lo sottolinea Open Arms riferendosi all'imbarcazione in mare da 13 giorni con 147 migranti a bordo e rendendo nota la decisione del Tar del Lazio.

 

"A seguito del ricorso presentato dai nostri legali - continua la nota - presso il TAR del Lazio in data 13 agosto 2019, nel quale facevamo presente la violazione delle norme di Diritto Internazionale del mare in materia di soccorso presenti all’interno del Decreto Sicurezza Bis, lo stesso oggi risponde riconoscendo la suddetta violazione nonché la situazione di eccezionale gravità ed urgenza dovuta alla permanenza protratta in mare dei naufraghi a bordo della nostra nave, e dispone quindi la sospensione del divieto di ingresso in acque territoriali italiane per permettere il soccorso delle persone a bordo".

 

"Siamo lieti di constatare come ancora una volta, dopo il Tribunale per i Minori, anche il Tar abbia ritenuto di dover intervenire per tutelare la vita e la dignità delle persone e abbia riconosciuto le ragioni della nostra azione in mare ribadendo la non violabilità delle Convenzioni Internazionali e del Diritto del Mare. Seguendo le indicazioni del Tar dunque, ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino in modo che i diritti delle 147 persone, da 13 giorni sul ponte della nostra nave, vengano garantiti". Nelle ultime ore, la situazione sulla nave si era fatta sempre più drammatica, con l'imbarcazione in balia di onde e maltempo.

 

E mentre nessun porto europeo era disposto a farli sbarcare, nella giornata di oggi arrivava anche l'ennesimo 'no' del vicepremier Matteo Salvini, che negava l'apertura del porto ai migranti anche dopo la richiesta arrivata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, relativa anche all'altra nave Ong in difficoltà, la Ocean Viking. Il premier, spiegava Salvini, "mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di migranti a bordo di una nave Ong che è in acque straniere. Gli risponderò garbatamente che non si capisce perché debbano sbarcare in Italia".

 



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