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29 marzo 2024

Esteri

Offensiva contro i miliziani dell'Is: forze irachene entrate a Falluja

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Offensiva contro i miliziani dell'Is: forze irachene entrate a Falluja

E' scattata questa mattina all'alba l'offensiva delle forze irachene a Falluja, a circa 60 km a ovest di Baghdad, per liberare l'area dalla presenza dei jihadisti del sedicente Stato Islamico (Is). Lo riferisce l'emittente satellitare al-Arabiya, che cita comandanti delle forze locali.

"Gran parte" del centro di Falluja è circondato dalle forze governative, ha confermato Raji Barakat, membro del Consiglio provinciale dell'Anbar, parlando all'agenzia turca Anadolu. La campagna, secondo Barakat, "ha avuto uno slancio all'alba, con le forze irachene che hanno circondato gran parte della città". I militanti dell'Is, come ha spiegato la fonte, tentano di ostacolare l'avanzata dei governativi con mine, autobomba, razzi Katyusha e obici.

Sinora l'offensiva lanciata il 23 maggio dalle forze irachene si era concentrata nei villaggi intorno a Fallujah, nelle mani dell'Is dal gennaio del 2014. "Abbiamo lanciato la fase tre dell'operazione", ha annunciato alla tv di Stato irachena il portavoce dell'esercito, Yahya Rasoul, precisando che le forze di terra agiscono con la copertura aerea dell'aviazione militare e della "coalizione" internazionale. Prima di entrare a Falluja, le unità dell'esercito iracheno sostenute dalle milizie sciite alleate hanno ripreso il controllo di una manciata di sobborghi alla periferia della città. Tra le località tornate sotto il controllo lealista - ha riferito l'emittente - figurano Saqlawiya, 10 chilometri a nord-ovest di Falluja, e i villaggi limitrofi di al-Buaziz, al-Bu Efan e al-Shiha.

Secondo l'Onu, circa 50mila persone restano intrappolate nella città irachena della provincia di Anbar, a maggioranza sunnita. In tremila sono invece riuscite a fuggire dal 21 maggio a oggi, in vista dell'assalto delle forze lealiste, con la più grande ondata di sfollati che è arrivata ieri sera in alcuni campi allestiti fuori dalla città, in allerta per il possibile arrivo di altre migliaia di persone.

"Le nostre risorse nei campi sono ormai allo stremo e, con gli altri numerosi civili che ci aspettiamo che fuggano da Falluja, potremmo non essere in grado di fornire a tutti acqua potabile a sufficienza", ha affermato Nasr Muflahi, direttore dell'ong Norwegian Refugee Council (Nrc) per l'Iraq, citato dalla tv satellitare al-Jazeera. "Ci aspettiamo - ha aggiunto - una più grande ondata di sfollati quando la battaglia si farà più feroce".

All'interno della città, la situazione umanitaria è drammatica. Un residente ha spiegato ad al-Jazeera che c'è una grave carenza di medicinali e carburante. "C'è un po' di cibo - ha detto - c'è verdura a sufficienza per sopravvivere, ma non c'è riso e neanche zucchero. Il prezzo per un chilogrammo di riso è arrivato a 48 dollari. L'Is è in allerta nelle periferie della città, i suoi combattenti hanno allestito posti di blocco e hanno preparato imboscate, impedendo alla gente di partire".

 



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