Nove anni fa uccise la moglie a bottigliate, oggi è libero
Per il magistrato non è più "socialmente pericoloso", il 74enne che nel 2005 colpì a morte Maria Luigia Breda
| Isabella Loschi |
TREVISO - Bruno Casagrande dopo 9 anni da quando uccide sua moglie, è un uomo libero. Il magistrato di sorveglianza di Venezia ha revocato la libertà vigilata a carico del 74enne, stabilendo che non è più un uomo “socialmente pericoloso”. Da oggi Casagrande è libero.
Era la sera del 16 dicembre 2005 quando Bruno Casagrande aggredì e uccise la moglie colpendola più volte con una bottiglia di vetro alla testa. Maria Luigia Breda morì dissanguata a seguito delle violente ferite riportate. L'uomo venne arrestato e finì sotto processo per rispondere dell'accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela. Il processo terminò con la non imputabilità per totale incapacità di intendere e di volere e l'uomo venne dunque assolto per infermità mentale. Venne condannato, in quanto pericoloso, a dieci anni di ospedale psichiatrico giudiziario. Misura via via alleggerita negli anni, visti i progressi. Casagrande passò così alla libertà vigilata sotto il controllo di una casa Famiglia.
Considerato il parere del psichiatra, le relazioni del centro di salute mentale di Villorba e dei carabinieri, la cura farmacologica e il programma di reinserimento portati avanti e la capacità di partecipare alla vita comunitaria da parte di Casagrande, il magistrato di sorveglianza di Venezia ha stabilito che il 74enne non è più pericoloso. Casagrande nonostante lo stato di libertà ha deciso di rimanere a continuare a lavorare nella cooperativa trevigiana in cui è stato inserito.