NON SOLO CINESI, ANCHE BOSNIACI E AFRICANI NEI LABORATORI
Chiuse tre attività a gestione cinese. In una di queste lavorano in nero anche persone di altre nazionalità
PEDEROBBA/MIANE/VEDELAGO/SUSEGANA - Tre laboratori tessili cinesi sono stati chiusi dai carabinieri di Treviso nell'ambito di un servizio contro il lavoro 'in nero'. I controlli sono stati eseguiti con il supporto della Direzione provinciale del lavoro e del nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro.
L'operazione, scattata all'alba di ieri, si è conclusa in tarda serata ed ha visto impegnati oltre 50 militari dell'Arma del comando provinciale di Treviso, 6 ispettori della Direzione provinciale del lavoro.
I carabinieri, che hanno svolto un'ispezione anche ad un laboratorio di occhialeria di Pederobba dove in realtà si assemblava bigiotteria, hanno adottato tre provvedimenti di sospensione a tre ditte tessili di Miane, Vedelago e Susegana. Sono stati identificati 60 cinesi, di cui 15 trovati a lavorare 'in nero'.
I carabinieri sono rimasti sorpresi nel controllo effettuato all’interno del laboratorio di Vedelago, in via Papa Sarto. Lì, infatti, tra le 32 persone al lavoro c’erano 11 persone in nero e tra queste quattro non erano cinesi: c’erano un ghanese, due bosniaci ed un togolese. Si tratta del primo caso in provincia in cui si scoprono lavoratori di altre nazionalità alle dipendenze di cinesi.