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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

NON CAMBIARE PER POTER CAMBIARE

"Necessario, per il futuro lavorativo, recuperare la “tradizione”, ovvero la cristianità tipica italiana e i suoi valori"

| Debora Da Dalt |

| Debora Da Dalt |

Vittorio Veneto- Aula magna gremita al Collegio vescovile Dante Alighieri, venerdì 20 novembre, per assistere al convegno dal titolo “La scuola cattolica e il mondo del lavoro: un’alleanza per il futuro”.

L’incontro è stato aperto dai saluti del Presidente dell’associazione Laboratorio di Marca, Paolo Brugioni, dal Direttore del Collegio Vescovile Dante Alighieri Don Fabio e dalla Preside del Collegio S. Giovanna d’Arco Madre Beatrice i quali hanno sottolineato l’importanza che le suddette scuole paritarie cattoliche hanno avuto nella formazione di noti grandi dirigenti nel nostro territorio.

Dopo qualche accenno storico sulla nascita e sviluppo dei due istituti vittoriesi, il discorso si è allargato alle prospettive future dei giovani e sulla constatazione oggettiva della difficoltà d’inserimento nel mercato odierno. La soluzione proposta è data, secondo i presenti, dal connubio fra educazione e scala valoriale cattolica. Solo un’adeguata formazione etica, infatti, può sostenere un uomo lungo le difficoltà e i cambiamenti che incombono nel mondo nel lavoro.

La parola, poi, è passata al Vescovo di Vittorio Veneto, Mons. Corrado Pizziolo, il quale ha aperto una “Tavola rotonda” tra il Senatore Maurizio Castro ed il Prof. Giuseppe Manzato, docente di sociologia Università di Venezia, Gianpietro Favaro, Presidente della fondazione Canova e Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali.

Fra le varie sfumature di pensiero, il filo comune che ha accompagnato il dibattito è stata l’idea che sia necessario, per un buon futuro lavorativo, recuperare la “tradizione”, ovvero la cristianità tipica italiana e i valori che ne sono annessi.

Ora, in un periodo in cui imperano i nichilismi, serve una forte base di valori: ecco quindi che si rende indispensabile il ruolo della scuola cattolica. "In un momento di crisi come quello appena passato -ha detto il Senatore Castro- solo un forte ancoramento ad una salda morale può aiutare a gestire la situazione poiché i valori antichi servono a governare il cambiamento".

"Necessitiamo dei valori che hanno unito l’Italia per decenni e che ora rischiano di sfaldarsi con l’avvenire di epoche nuove e diverse: serve, quindi, rivalutare il ruolo che le scuole cattoliche hanno sempre avuto negli anni passati, ma che ora rischiano di essere “declassate” a causa delle preferenze che vengono dimostrate per gli istituti pubblici."

E' stato, infine, sottolineato come nella scuola laica tutto si stia “burocratizzando” e manchi il dialogo vero fra professore e alunno. La scuola cattolica invece guarda al dialogo e alla formazione interiore dello studente che si affida a loro. Questa è la ricchezza della nostra cultura e questa va valorizzata. C'è da aspettarsi la contro-risposta delle scuole pubbliche?

Il momento di grande attenzione c'è stato durante l'intervento del Ministro Sacconi che ha parlato del problema che sussiste fra banche e scuole: << Le banche territoriali stanno vuotando i serbatoi, ma uno spazio maggiore per gli affidamenti conservano i grandi istituti che stanno raccogliendo molta liquidità ed ai quali è legittimo chiedere modalità di valutazione del merito di credito più vicina al territorio>>.

Il ministro ha detto di ritenere sia il momento di conferire <<deleghe più significative nei confronti del management bancario che opera nei territori ed un accompagnamento ancora più intenso delle nostre imprese attraverso la difficile transizione di questa fase critica delle economie globali che interesserà molte imprese anche in un anno segnato dalla ripresa come il 2010>>.

Dopo il convegno vittoriese il Ministro Sacconi ha fatto visita alla mostra di Sarmede (nella foto sotto).

 


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Debora Da Dalt

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