CASTELFRANCO – Manca il numero legale in consiglio comunale, salta l’adozione della Tasi. La seduta di lunedì sera è stata rinviata. Dovevano essere discusse la Iuc (imposta comunale unica), l’Imu e poi appunto ci doveva essere l’ok alla Tasi.

Mancavano, però, due consiglieri della maggioranza, Sandra Piva della Lega e Pietro Pellizzari della Casa del Cittadino, la prima per motivi di salute ed il secondo per motivi di lavoro, mentre tre dei consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza tempo fa, Tiziana Milani, Gherardo Battistel e Cristiano Perin, si sono seduti tra il pubblico all’ultimo.

La partecipazione al consiglio del quarto dissidente, Cristian Antonello, non è bastata a garantire lo svolgimento della seduta in quanto mancava il numero minimo di consiglieri.

«Non ero assolutamente d’accordo sul fatto che fossimo chiamati a votare i regolamenti sulle tasse comunali con le relative aliquote senza che ci fosse la contestuale presentazione del bilancio di previsione 2014 – recita una nota diffusa da Tiziana Milani -  Non si possono stabilire le entrate di bilancio, ovvero le tasse dei cittadini, senza che siano nello stesso momento presentate e discusse le spese. Con la nostra uscita dal Consiglio, che ha determinato la mancanza del numero legale, abbiamo permesso che anche ai cittadini di Castelfranco sia riconosciuta la proroga per il pagamento della Tasi.

Ci saremmo altrimenti trovati nella paradossale situazione per cui il comune di Castelfranco sarebbe stato uno di quei pochissimi comuni in Italia,perché ricordo che solo il 10% dei Comuni italiani ha al momento deliberato sulla Tasi, a pagare questa nuova, odiosa tassa, con una disparità di trattamento anche nei confronti di molti Comuni limitrofi.

Se io e insieme a me i miei colleghi consiglieri Dino Battistel e Cristiano Perin, siamo usciti per impedire che i nostri concittadini fossero sottoposti ad un ulteriore quanto frettoloso aggravio impositivo, trovo poco opportuna la strumentalizzazione fatta dal Pd locale che dimentica con fin troppa facilità chi a Roma sta governando».