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29 marzo 2024

Italia

"Non aspettatevi miracoli". Nemmeno da Letta

Dalla politica del rigore a quella della crescita. Mettendo, comunque, le mani avanti

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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ROMA - Si è conclusa la fase preparatoria del nuovo Governo Letta, che, nonostante l'urgenza e la voglia di entrare subito in gioco, ha dovuto sostenere la fase del riscaldamento, secondo l'immagine usata dal Presidente del Consiglio. Nel fine settimana appena passato, ha imposto un incontro "extra moenia", nell' Abbazia di Spineto, "per fare spogliatoio", come ha scritto su Twitter. Il Governo, in cui molti ministri di peso vengono dall'area cattolica, ha cominciato il gioco di squadra, rispolverando anche l'esperienza dei "ritiri", non spirituali, ma culturali.

 

L'esperienza di Enrico Letta, che da giovane ministro poco più che trentenne fu ospite a Vittorio Veneto e Treviso, lo sta spingendo verso uno stile essenziale, efficace, prudente, in un contesto politico molto diverso da quello che i due soci di maggioranza, PD e PDL, avevano promesso durante tutta la campagna elettorale. Mentre tutti (politici, imprenditori, sindacalisti, commentatori, talk show che impazzano) dettavano quello che avrebbe dovuto fare, il Governo con calma e gesso, ha approvato un decreto, su IMU e cassa integrazione, i cui contenuti, in attesa di essere convertiti nei fatidici 60 giorni, di fatto hanno dato un segnale chiaro sul lavoro, e lasciato intravedere qualcosa su IMU.

 

Letta con una battuta, con un messaggio tratto dal lessico religioso: "non aspettatevi miracoli!", ha sdrammatizzato la situazione. Sempre rimanendo all'interno delle immagini, mentre i politici chiacchierano, Letta ha avviato con questo decreto il percorso dei suoi 100 giorni. Il caso italiano, immediatamente portato all'attenzione dell' Europa, è stato ben rappresentato e senza soggezione dallo stesso Letta, in una serie di incontri con i maggiori partner europei. Tutto questo ha lasciato intravedere uno scenario nuovo, che, quasi in dissolvenza cinematografica, segna il passaggio dalla politica del rigore a quella della crescita. E questa idea sta facendo breccia anche in Germania. Solo la crescita può fare decollare l'economia italiana, sempre negativa negli ultimi sette trimestri. Senza risorse economiche, e l'Italia non ne ha, tutte le ricette proposte sono destinate a rimanere nel dibattito pubblico lo spazio di qualche giorno....

 

L'attesa chiusura della procedura di infrazione della UE nei confronti dell'Italia, prevista per fine maggio, insieme alla nuova politica europea, potrebbero dare l'avvio, sicuramente lento nella fase iniziale, della ripresa economica. In tal modo si potrà alleviare l'attuale stato di sofferenza della società italiana e dei tanti poveri, che continuano ad aumentare in termini esponenziali. È possibile e ovviamente auspicabile che il Governo Letta continui a non badare ai falchi dei due soci di maggioranza e proceda nel suo disegno. Nel complesso, sin dalle battute iniziali, molti commentatori hanno percepito che, rispetto alla politica gridata, i cui i maestri sono tantissimi, Enrico Letta, senza grandi proclami, sta mediando nella logica del bene comune.

 


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