In nome del padre.
Centorizzonti 2019 Plusvalore
Spettacolo - Teatro - Cinema
quando | 21/03/2019 |
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orario | Dalle 21:00 alle 23:00 |
dove |
Crespano del Grappa Teatro Ex Collegio Santa Maria Bambina, Via S. Pio X, 7 - Crespano del Grappa |
prezzo | euro 13,00 intero - euro 10,00 ridotto |
info | tel. 371 192 6476 (martedì 9.30 – 13.00 e dal mercoledì al venerdì 15.00 - 18.30); tel 340. 9446568 (sabato e giorni di spettacolo) |
organizzazione | Echidna |
sito web | https://goo.gl/nZ2xaX |
“Padre è una parola che riempie il mio quotidiano di nuove sfide e preoccupazioni. Ho bisogno di ragionarci attraverso gli strumenti che riconosco miei per inchiodare al muro i padri sbagliati che vorrei evitare di essere”: così scrive Mario Perrotta, attore, drammaturgo e regista teatrale pugliese nelle note di regia de In nome del padre (produzione Teatro stabile di Bolzano), il nuovo spettacolo che metterà in scena giovedì 21 marzo alle 21.00 al Teatro Ex Collegio Santa Maria Bambina di Crespano del Grappa, Treviso, nell’ambito di Centorizzonti 2019 Plusvalore.
Il progetto culturale Centorizzonti 2019 Plusvalore, che coinvolge tre teatri trevigiani (Teatro Maffioli di Villa Benzi Zecchini a Caerano di San Marco, Teatro Duse di Asolo e Teatro Ex Collegio Santa Maria Bambina di Crespano del Grappa) dell’omonima rete di Comuni, ideato dall’associazione culturale Echidna e condiviso con la Regione Veneto, propone questa volta, all’indomani della Festa del papà, uno spettacolo che affronta la crisi della figura del padre nel ruolo che storicamente ha ricoperto.
“Il nostro tempo è il tempo del tramonto dei padri. - spiega Massimo Recalcati, psicoanalista e saggista che alle relazioni
familiari ha dedicato gran parte del suo lavoro ed ha offerto consulenza alla drammaturgia allo
spettacolo, interamente scritto e diretto da Perrotta - La loro rappresentazione patriarcale, che li voleva come bussole
infallibili nel guidare la vita dei figli o come bastoni pesanti per
raddrizzarne la spina dorsale, si è esaurita irreversibilmente”. E’ dunque
necessario ridefinire la figura del
padre, identificandone nuove rappresentazioni: Mario Perrotta lo fa attraverso il linguaggio del teatro, offrendo
un contributo essenziale per cogliere sia l’evaporazione della figura
tradizionale della paternità, sia il difficile transito verso un’altra immagine
– più vulnerabile ma più umana – di padre, di cui i nostri figli continuano ad
invocare la presenza.
Perrotta veste dunque i panni del padre nel primo capitolo di una nuova
trilogia dedicata alla famiglia. Nel
corpo di un solo attore prendono vita tre padri, diversissimi tra loro per
estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa ma accomunati
dal fatto di trovarsi tutti e tre di fronte a un muro: la sponda del divano che
li separa dal figlio. Sulla scena li sorprendiamo ridicoli, in piena crisi di fronte al “mestiere più
difficile del mondo”. “Gli
adolescenti - spiega l’attore - sono
gli interlocutori disconnessi di questi dialoghi mancati, l’orizzonte comune
dei tre padri che, a forza di sbattere i denti sullo stesso muro, smussano le
loro differenze per ricomporsi in un’unica figura”.
Un padre di cultura semplice e amante della musica, un padre colto che non riesce a superare i silenzi del figlio e un padre che “amicone”, mai cresciuto, che ama andare in discoteca accompagnando la figlia e le sue amiche, che temono voglia mettere loro le mani addosso: per tutti l’equilibrio inesistente si spezza davanti alla porta chiusa, di fronte ad una specie di atarassia che non ha nulla a che fare con quella dei filosofi greci ma che è piuttosto una mancanza totale di tutto (interessi, amori, senso delle parole, indifferenza verso gli altri per difesa, in favore di una tranquillità falsa, senza sogni).
Alla base della crisi c’è un principio di autorità che non si accetta più, che i figli non riconoscono più.
Da un’indagine tutta al maschile ad uno spettacolo interamente al femminile: il programma di Centorizzonti 2019 Plusvalore si concluderà venerdì 5 aprile al Teatro Maffioli di Caerano di San Marco alle 21.00 con Le allegre comari di Windsor della Compagnia Atir di Milano, riscrittura del testo shakespeariano di Edoardo Erba con la regia di Serena Sinigaglia. La commedia di Shakespeare è riadattata, tagliata e montata con ironia, innestando brani suonati e cantati dal vivo dal Falstaff di Verdi. In scena ci sono solo la signora Page, la signora Ford, la giovane Anne Page e la serva Quickly, che danno parola anche ai personaggi maschili, assenti ma molto presenti: mariti, amanti, e, soprattutto, il più grande (non solo per stazza), Falstaff.
Biglietti: 13,00 € intero e 10,00 € ridotto
Riduzioni: per residenti nei Comuni che aderiscono alla rete Centorizzonti, giovani fino ai 25 e adulti dai 70, accompagnatori disabili, iscritti alle Biblioteche comunali della rete Centorizzonti, iscritti Bel-Vedere Lab, soci COOPAlleanza 3.0.
Informazioni
e prenotazioni: Echidna associazione culturale,
tel. 371 192 6476 (martedì 9.30 – 13.00 e dal mercoledì al venerdì 15.00 -
18.30); tel 340. 9446568 (sabato e giorni di spettacolo); www.echidnacultura.it
Fondazione Villa Benzi Zecchini, tel. 0423 650509, www.villabenzizecchini.it