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14 dicembre 2024

Treviso

SCHIANTO DAVANTI AL PALAVERDE

Hanno perso la vita due giovani slovacchi. Correvano a velocità sostenuta. Il magistrato ha disposto test tossicologici e autopsia

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Villorba – Ancora sangue sulle strade trevigiane. La notte fra sabato e domenica tornando a casa a bordo di un’Audi A4, due giovani slovacchi di 24 e 27 anni sono morti lungo la strada davanti al Palaverde.

L’auto viaggiava a folle velocità. Lo si capisce dall’impatto contro il palo della luce, che è stato abbattuto dall’auto impazzita. Peter Sleziak, 24 anni, e Martin Hroso, 27, operai in una ditta trevigiana, abitavano insieme in un appartamento in via De Amicis a Carità di Villorba. Hanno trovato la morte a poche centinaia di metri da casa, dove stavano rientrando poco dopo l’una della notte tra sabato e domenica.

Da una prima ricostruzione effettuata dagli agenti della polizia stradale di Vittorio Veneto, i due ragazzi sono finiti contro il palo dopo essere usciti da una curva verso sinistra. Alla guida c’era Martin Hroso, l’amico gli stava seduto accanto. Viaggiavano a velocità sostenuta e molto probabilmente nessuno dei due indossava la cintura di sicurezza. L’Audi ha abbattuto il palo della luce contro cui si è schiantata, spezzandolo, mentre i due giovani sono stati sbalzati dall’abitacolo dell’auto e hanno trovato subito la morte. Quando i soccorsi sono arrivati dal Ca’ Foncello, per i due non c’era più nulla da fare.

Sul posto, dopo gli uomini del Suem, nel giro di poco tempo sono giunti anche gli agenti della Stradale di Vittorio Veneto e dei vigili del fuoco di Treviso. Il magistrato ha disposto l’autopsia sui corpi dei due ragazzi per stabilire soprattutto se il giovane che era alla guida fosse stato colto da un malore oppure per capire se i ragazzi prima dell’incidente avessero fatto uso di sostanze stupefacenti o di alcol, mix che spesso è alla base di molti degli ultimi incidenti stradali. I familiari dei due giovani sono stati avvisati dalla polizia attraverso il consolato e dovranno ora attendere il nullaosta del magistrato per poter trasferire le salme nel loro paese d’origine.

 


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