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20 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

DI NUOVO LE ZECCHE!

Due nuovi casi di borreliosi nell'Usl 7. I pericolosi acari hanno morso un anziano vittoriese e una donna di Susegana

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Pieve di Soligo. L’estate è quasi al capolinea. Non il pericolo-zecca. Nel territorio dell’Usl 7 sono stati appena diagnosticati due nuovi casi di borreliosi, per i quali è stata prevista una terapia antibiotica, visto che i sintomi della patologia sono stati riconosciuti subito dai medici di base a cui i pazienti si erano rivolti.
Oltre ad avviare le cure del caso, i responsabili dell’Usl stanno cercando di capire se il morso delle zecche sia avvenuto nelle colline dei due comuni o in un altro territorio.
Dall'inizio del 2008, all’interno dei comuni che fanno capo all’Usl 7, si sono registrati quattro casi di sindrome di Lyme e tre di Tbe. Tutti i comuni della Pedemontana sono stati allertati e invitati a monitorare il pericolo. Ma è stato soprattutto il comune di Revine, dove la presenza delle zecche è risultata particolarmente elevata, a invitare i cittadini a segnalare eventuali morsi-
La sindrome di Lyme, causata dal morso delle zecche, è una malattia infiammatoria che colpisce la pelle e può trasmettersi alle articolazioni e al sistema nervoso. La Tbe, o meningoencefalite colpisce invece il sistema nervoso centrale con esiti anche gravi.
L’Usl 7 ha emesso un decalogo per fronteggiare le dannose conseguenze dovute al morso delle zecche.


Che cosa fare se si viene morsi da una zecca
Le zecche rimangono attaccate alla pelle attraverso la loro bocca. Le probabilità della trasmissione di agenti patogeni per mezzo della puntura di zecche dipendono strettamente dalla durata della permanenza di queste sull'ospite e sono molto basse se la zecca rimane attaccata per meno di 24-48 ore. Per rimuovere l'acaro non è necessario recarsi l'intervento del medico ma è sufficiente seguire gli accorgimenti indicati di seguito.


Rimuovere la zecca
La zecca va rimossa con una pinzetta proteggendosi le mani con guanti o un fazzoletto durante l'operazione.
Non usare accendini, cerini o calore, né applicare sulla zecca oli, petrolio, acetone, o altre sostanze prima della rimozione. Tali procedure sono sconsigliate, in quanto inducono nella zecca un riflesso di rigurgito, con forte aumento del rischio di trasmissione di agenti patogeni.
Utilizzando una pinzetta, si deve afferrare saldamente la zecca, il più possibile aderente alla cute, e operando una delicata rotazione in senso antiorario tirarla leggermente, ma senza strappi, per evitarne la rottura.
Se il rostro della zecca rimane all'interno della pelle, estrarlo con l'aiuto di un ago sterile. Eventuali residui del corpo della zecca rimasti nella pelle di solito non comportano conseguenze.
Applicare disinfettanti o antibiotici sulla parte, soltanto dopo l'estrazione della zecca, evitando quelli che colorano la pelle (tintura di iodio, mercurocromo), perchè potrebbero mascherare segni di infezione.
Tenere osservata la sede della puntura per 30-40 giorni
E' utile annotare sul calendario la data di una puntura di zecca;
Se non compaiono segni o sintomi di infezione, non è opportuno eseguire esami del sangue.
E' sconsigliata la somministrazione di antibiotici per bocca, perché può mascherare eventuali segni di malattia e rendere più complicata la diagnosi.


Il parere del medico
E' importante consultare il medico nei seguenti casi:
- l'osservazione di un arrossamento della pelle intorno alla puntura, che si manifesta da 5 a 30 giorni dopo, e tende ad ingrandirsi lentamente, è di solito il primo segno di infezione da Borrelia.
- la comparsa di febbre con o senza altri sintomi nei 30 giorni successivi a una puntura di zecca.
Un immediato arrossamento nel punto d'inoculo ha valore irritativo e non significa malattia.

 


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Emanuela Da Ros

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