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11 dicembre 2024

Montebelluna

TROMBA D’ARIA DEL 2006: «RISARCIMENTO BEFFA»

I sindaci dei comuni colpiti scrivono a Galan chiedendo udienza in Regione

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Montebelluna – Risarcimento “beffa”. Di questo parlano i sindaci di Montebelluna, Asolo, Caerano, Cornuda, Crocetta del Montello, Fonte, Maser, Trevignano e Volpago, nella lettera inviata a Galan chiedendo udienza. I Comuni, come risarcimento per tromba d’aria del 29 giugno 2006, riceveranno una cifra pari a circa il 4% rispetto all’ammontare dei danni documentati. A Montebelluna, ad esempio, 42mila euro, a fronte di numeri che nulla hanno a che vedere con tale cifra. Il Comune aveva infatti denunciato 69mila euro per danni alla viabilità, 123mila euro per danni alle infrastrutture, 309mila euro per danni agli edifici, ed oltre 1 milione di euro per danni ai beni di privati.

La lettera inviata dai sindaci al governatore del Veneto è stata scritta in seguito ad una riunione tenutasi la settimana scorsa in Municipio a Montebelluna. “Siamo i sindaci dei Comuni più colpiti dalla violentissima tromba d’aria del 29.06.2006 – scrivono - evento che ha avuto l’impatto di un uragano per la quantità contestuale di acqua trasportata dal Garda e che è andata a colpire una fascia di comuni delle Province di Verona – Vicenza e Treviso producendo danni complessivi non inferiori ai 100.000.000 di euro. Parte dei danni erano assicurati, altri non dimostrabili con adeguate pezze giustificative, ovvero danni considerati non ammissibili a contributo vista la comunicazione del Segretario Regionale ai Lavori Pubblici, ing. Carraro. Davvero solo un miracolo ha impedito che sotto le centinaia di auto danneggiate da alberi anche secolari caduti come fuscelli, o dai tetti delle case o fabbriche volate a centinaia di metri non vi fosse anima viva; il buio che si è creato e il black-out immediati, hanno evidentemente allertato e impaurito la popolazione al punto da farla desistere dal rimanere in strada o all’aria aperta”.

“E’ stato chiesto da parte nostra lo stato di calamità e quindi promulgato lo stato di crisi – aggiungono - da parte della Regione Veneto, con decreto del luglio 2006, ma memori delle scarse risorse economiche esistenti per il fondo destinato a coprire i costi degli eventi eccezionali nei capitoli della Regione Veneto, abbiamo considerato che anche il Governo Nazionale dovesse fare la sua parte e, così come avviene piuttosto normalmente per fatti analoghi accaduti a sud, centro e ovest Italia, così abbiamo chiesto ulteriori fondi destinabili ad integrare il capitolo di bilancio regionale. Vi è stato positivo riscontro anche a seguito dell’attivazione della Senatrice Rubinato; il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Enrico Letta ha fatto inserire nell’art. 1, comma 10/4 della legge 27 del dicembre 2006, n. 296, l’importo di € 2 milioni per il Veneto per ciascun anno 2007/2008/2009 per un totale di 6 milioni di euro”.

“Risulta agli atti giunta al Ministero una nota datata 15/12/2006, confermata con l’intesa dell’8/5/2007 – recita la lettera dei sindaci -, che ha trasportato dette somme - nate dal nostro esclusivo impegno al fine di ottenere riconoscimento e quindi giustizia dei danni patiti dalle nostre popolazioni e dai nostri comuni -, ad altri comuni colpiti da eventi successivi al nostro nel medesimo anno. Ora al danno si aggiunge la beffa, caro Presidente, Lei che si leva con voce chiara a dir pane al pane e vino al vino in modo spesso autonomo e dimostra di avere a cuore le sorti di questa parte d’Italia che vive e lavora spesso solo sorretta dal forte senso del dovere che le è proprio, Lei crediamo non potrà accettare che dopo anni di attesa (due), una nutrita documentazione verificata dai comuni per accertare e quantificare i danni di cittadini e aziende, e dopo aver direttamente provveduto a sanare i conti dei comuni per danni che non ci sono stati riconosciuti, ora si debba consegnare ai nostri cittadini poco più del 4% della somma spesa e documentata. IL 4%!! 1/5 dell’IVA = una beffa!”

“Siamo costretti a chiedere il suo intervento – concludono - non mancando di informarla che altro intervento è stato nuovamente richiesto anche al Governo, pare con qualche chance. Le chiediamo altresì di fissare un’udienza a breve perché il Veneto siamo anche noi che assieme a Lei proviamo ogni giorno a far mantenere alta la considerazione verso le Istituzioni locali e regionali che sono il fondamento di questa nostra ancor giovane Repubblica.”

 


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