TRASPORTO PUBBLICO, I SINDACI A SCUOLA DI BUS SHARING
A Fano, nelle Marche, per capire come si potrebbe attivare il servizio nel montebellunese
| Matteo Ceron |
Montebelluna – Sempre più vicina la possibilità di attivare il bus sharing. I sindaci di Montebelluna e Caerano, Laura Puppato e Luciana Velo, insieme all’assessore di Trevignano Loris Borsato, nei giorni scorsi si sono recati a Fano, nelle Marche, per vedere com’è organizzato lì il servizio. Fano è un comune di 60.000 abitanti, il doppio di Montebelluna, ma molto simile e perfettamente compatibile con il comprensorio dell’area montebellunese.
“Assieme ai comuni del comprensorio – spiega il sindaco Puppato - siamo andati a visionare una realtà che ha adottato un sistema di trasporto pubblico innovativo. Si tratta di una forma di bus sharing, ovvero trasporto a chiamata, un sistema che stiamo studiando attentamente e che potrebbe essere una soluzione interessante per risolvere l’annoso problema del trasporto urbano ed extraurbano in un territorio allargato come è l’area montebellunese. La nostra realtà si configura come un vero e proprio territorio urbano. Montebelluna ed i comuni limitrofi si delineano come una grande area metropolitana diffusa, che viene comunemente ritenuta, a torto, area extraurbana, dove grande neo diventa il trasporto pubblico. È necessario pensare soluzioni alternative che suppliscano alle carenze tuttora evidenziate dal sistema esistente. Dobbiamo mettere tutti i cittadini, indistintamente dal comune di origine, nelle condizioni di poter raggiungere con collegamenti comodi e diretti il centro ed i servizi dislocati nel territorio”.
“Siamo stati ricevuti dal sindaco di Fano e dall’azienda di trasporto locale, l’AMI – racconta il sindaco -. Ci hanno illustrato il lavoro svolto in questi anni, con un progetto pilota iniziato nel 2001 che ha ottenuto anche un contributo dall’Unione Europea. I risultati sono davvero interessanti, con dati molto positivi. Il My bus è un servizio a prenotazione telefonica, che permette di pianificare i viaggi ad orari e percorsi variabili in accordo alle esigenze del cliente. È un sistema flessibile che si adatta alla domanda, con una semplice telefonata da parte dell’utente con almeno un’ora di anticipo. Questa è la strada che vogliamo intraprendere. Il sistema finora attuato rileva costi di gestione troppo alti e scarsa efficacia. E purtroppo succede, come è successo con il trasporto urbano sperimentale di Montebelluna, che si debbano ridurre le linee per mancanza di fondi”.