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24 aprile 2024

Treviso

CANNONI ANTIGRANDINE: UN ENORME SPRECO?

L'indimostrata affidabilità di questi sistemi

| Andrea Costantini |

| Andrea Costantini |

Colgo l'occasione di questa fase senza temporali (almeno per ora qui in pianura trevigiana) per affrontare un tema attuale, specie per chi ha investito e lavora nel settore agricolo.

Poco tempo fa è uscita la notizia che in zona Vidor sono stati installati nuovi cannoni detonanti, con costi sostenuti in parte dalle pubbliche amministrazioni, e in parte da privati, con la certezza che questi sistemi funzionino.

Pensate ai milioni di vecchie lire spesi per installare questi cannoni la cui efficacia non è stata mai dimostrata, ma anzi: gli esperimenti condotti sono tutti ampiamente a sfavore di queste installazioni.

Basta che ci si informasse sul fatto che la grandine si forma ad altezze così elevate ( oltre i 7000m, ma spesso sui 10000m) che non abbiamo più alcun tipo di influenza di queste onde acustiche...

Interessantissimo l'articolo su Nimbus, rivista scientifica da anni attiva nel settore meteorologico e climatologico.
http://www.nimbus.it/opinioni/010829cannonimodena.htm

In particolare degno di attenzione è questo passaggio

" I ricercatori antigrandine dell'Emilia Romagna affermano "la totale inefficacia dei cannoni antigrandine ad onda d'urto in qualsiasi versione, perchè la sorgente dell'onda in tal caso è molto lontana dalla nube e quindi l'effetto dell'urto è inesistente". Studi svolti da parte del Groupement Interdipartimental d'Etudes des Fléaux Atmosphériques di Valence (Francia) e misure eseguite presso l'Ecole Nationale Supérieure d'Arts et Métiers di Parigi hanno confermato che l'onda di pressione di una esplosione generata dal cannone vale, a 40 metri dallo stesso, circa 3-4 millibar, mentre cade a 1,5 millibar a 100 metri, a 0,13 millibar a 1.000 metri e a 0,033 millibar a 4.000 metri. I livelli di pressione quindi non sono assolutamente sufficienti né per influenzare la dinamica della nube, né per causare effetti di cavitazione. Basta inoltre pensare che la grandine, alle nostre latitudini, si forma ad una altezza compresa tra i 6-7.000 metri ed i 10-11.000 metri.

L'Osservatorio Geofisico dell'Università di Modena scrive in un comunicato che "non vi sono prove scientifiche dell'efficacia dei cannoni detonanti ad onda d'urto come mezzo di difesa antigrandine, mentre è stato più volte accertato che grandinate hanno interessato zone nelle quali erano in funzione detti sistemi"."

Siamo quindi di fronte a un'altra disfunzione prettamente italiana: assieme a scie chimiche e mala informazione il trio è completo.

Il "bello" è che la presunta efficacia dei cannoni sta nel fatto che la grandine, proprio perchè fenomeno molto irregolare che si presenta con grandi differenze anche in poche centinaia di metri, magari per anni non cade nella zona "protetta" ma in altre zone limitrofe... e quando però invece cade davvero in barba alle detonazioni, allora si grida all'evento eccezionale e mai visto...

Non sono certo considerazioni felici

ulteriori approfondimenti qui www.nimbus.it/faq/010829lottagrandine.htm

 

 

 

 



Andrea Costantini
Redazione di articoli a carattere previsionale e di approfondimento sulla meteorologia del trevigiano, con uno sguardo sempre attento al più vasto contesto ambientale dove siamo inseriti. Ruolo professionale: tecnico commerciale presso NESA http://nesasrl.eu/, progettazione, costruzione ed installazione di strumentazione professionale per monitoraggio ambientale e telecontrollo (meteorologia, idrologia, energie rinnovabili, geologia...). Dati meteo e webcam da Vittorio Veneto (TV) http://meteoravanel.altervista.org/

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