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25 aprile 2024

Nord-Est

Niente donne al lavoro sulla spiaggia di Jesolo. Per non offendere i musulmani

"Retrocediamo, invece di avanzare"

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Niente donne al lavoro sulla spiaggia di Jesolo. Per non offendere i musulmani

JESOLO - Niente beach steward in gonnella a Jesolo per non urtare la sensibilità dei frequentatori di religione islamica della prima spiaggia del Veneto. Per l'estate 2013, conferma il presidente di Federcorsorzi, l'associazione che raggruppa i gestori delle spiagge, Renato Cattanei, la task force dell'arenile sarà composta solo da uomini.

 

"Nel 2012 le ragazze hanno svolto benissimo il loro compito - sottolinea Cattanei - ma abbiamo rilevato che in vari casi sono state motivo di tensione con gli immigrati e non certo per colpa delle operatrici". La causa, secondo quanto riporta il Corriere del Veneto, va ricercata nella diversa considerazione della donna nella religione islamica. "Abbiamo notato - racconta Cattanei - che il musulmano non tollera di essere rimproverato da una donna. La considera un'offesa, si agita, risponde in malo modo, creando situazioni di tensione".

 

Per ovviare a possibili problemi Jesolo schiera quindi solo uomini, in grado di rispondere in modo più 'appropriato' ad eventuali situazioni pericolose. Qualcuno ricorda ancora in città che nel 2012 una situazione del genere sfociò in schiaffi alla hostess per aveva invitato un extracomunitario a uscire dalla concessione. L'allontanamento del personale femminile fa comunque discutere: a criticare la decisione è la Lega.

 

"Proprio in una fase in cui si è deciso di promuovere una maggiore presenza delle donne nei consigli comunali, attraverso la modifica del meccanismo delle elezioni amministrative - accusa Lorenzo Fontana, capodelegazione della Lega Nord al Parlamento Europeo - scopriamo che quest'estate molte ragazze non potranno svolgere uno dei lavori stagionali più tradizionali per i ragazzi veneti".

 

"La Lega Nord - prosegue - ha sempre sostenuto che, per giungere ad un'integrazione ottimale, è necessario che le persone che arrivano da altre culture si adattino alla nostra, non viceversa: questo è il caso tipico che ci fa comprendere come questo messaggio sia lungi dall'essere recepito".

 

"La situazione creatasi sull'arenile jesolano - conclude Fontana - ci porta indietro di anni e sottolinea, per l'ennesima volta, quanto diversa e incolmabile sia la concezione del ruolo della donna tra la nostra mentalità e quella dei cittadini di fede musulmana". Fa marcia indietro il sindaco della località balneare, Valerio Zoggia. Nel rilevare che "le selezioni sono autonomamente affidate da FederConsorzi a tre agenzie private di vigilanza", il primo cittadino chiede "di rivedere il bando e la selezione effettuata, altrimenti potremo dover rivedere la nostra compartecipazione all'iniziativa".

 

L'Amministrazione comunale di Jesolo sostiene economicamente l'iniziativa, ricorda Zoggia, con un contributo di 130mila euro, "in quanto crediamo fortemente nella necessità di fare informazione anche in riva al mare, soprattutto nei confronti dei nostri ospiti". Ma l'apporto, precisa, "riguarda il contributo economico e un ausilio tecnico/formativo da parte del Comando di Polizia Locale che istruisce il personale addetto al servizio di Beach Steward su tutta una serie di regolamenti legati al demanio marittimo ed al suo uso, soprattutto da parte dei pendolari".

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